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OLTREPO – La Schita dell’Oltrepo oramai ha ampiamente sfondato i confini locali per lanciarsi nella galassia gastronomica nazionale. Lo ha fatto ultimamente sbarcando anche sul portale specializzato Italia a Tavola (e su tanti altri siti nazionali).

La focaccetta – realizzata con ingredienti semplici che più semplici non si può: farina, acqua, sale e strutto oppure olio d’oliva (non ha nemmeno bisogno del lievito, perciò, come si vede, è a prova anche di… pandemia!) – è salita agli onori delle cronache italiane anche grazie ad un recente articolo dell’agenzia Ansa, che ha notato come la pietanza stia avendo un boom sui social.

Il tutto è avvenuto grazie al certosino lavoro divulgativo della giornalista scrittrice Cinzia Montagna, che ha riscoperto l’antichissima pietanza rurale lanciandola nell’etere “digitale”.

“Nell’aprile di un anno fa, in pieno lockdown – ha raccontato Montagna all’Ansa citata da Italia a Tavola -, dopo aver preparato una schita, ho inserito la foto del piatto nel mio profilo Facebook. Improvvisamente, in tanti hanno iniziato a cucinarla. Ventiquattro ore dopo ho aperto il gruppo.”

Dopo la pagina fb (intitolata “La Schita dell’Oltrepò Pavese”), sono arrivati: la “Giornata Mondiale della Schita virtuale”; l’ingresso nell’Arca del Gusto di Slow Food (grazie all’interessamento di Teresio Nardi, fiduciario Slow Food in Oltrepò Pavese); il logo della schita, realizzato da Diego Boiocchi, in arte Moho, artista pavese conosciuto a livello internazionale; la favola “Il piccolo Mediterraneo scopre la Schita dell’Oltrepò Pavese” e, ultimamente, gli incontri virtuali per gli abbinamenti con i vini oltrepadani.

La rivista on line Italia a Tavola pubblica anche una bella foto della schita e il link al sito della focaccia oltrepana (www.laschitadelloltrepopavese.it: altra creazione di Montagna), dove si può trovare, insieme a molto altro, la ricetta originale e qualche segreto per farla perfetta.