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VOGHERA 05/02/2021: Animali. Lettere. “La regione sbaglia: La caccia non risolve il problema ma lo crea”

Febbraio 05
11:23 2021

VOGHERA – Pubblichiamo due lettere di protesta contro l’intenzione della regione Lombardia di incrementare la caccia al cinghiale.

Scrive Paola Re di Tortona (AL) all’assessore Rolfi.

Ho appreso dai mezzi di informazione (https://www.vogheranews.it/wp/2021/01/pavia-voghera-oltrepo-25-01-2021-animali-uccisioni-di-cinghiali-calo-il-lockdown-la-regione-vuole-recuperare-il-tempo-perduto/) le parole dell’Assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi Fabio Rolfi sulla questione cinghiali:«Nella stagione venatoria 20/21 gli abbattimenti di cinghiali in Lombardia sono diminuiti a causa del lockdown e della sospensione delle attività di caccia. Se i prelievi in controllo e selezione sono aumentati, gli abbattimenti con la caccia collettiva si sono dimezzati rispetto allo scorso anno (…) La proliferazione incontrollata di questo animale rappresenta un pericolo per l’agricoltura e per l’uomo. (…) Con la nuova legge regionale abbiamo introdotto la possibilità di effettuare la caccia di selezione al cinghiale durante tutto l’anno anche nelle ore serali e con visore notturno (…). Dallo scorso anno è praticabile in Lombardia anche la tecnica del foraggiamento, ossia il posizionamento di piccole quantità di cibo per attirare il cinghiale. Ora però serve un intervento nazionale, anche di carattere normativo per facilitare i piani di contenimento e le attività di controllo: il governo non può continuare a lavarsene le mani come se il problema non esistesse».

Prosegue la lettrice. “Queste perle di saggezza hanno accompagnato la presentazione dei dati relativi agli abbattimenti di cinghiali in Lombardia. Se i numeri non mentono, vale anche per i numeri pubblicati sul sito web dell’Associazione Vittime della Caccia che dal 2007 pubblica minuziosi dossier sulle vittime umane di questo sport sui generis. La stagione venatoria 2020/2021 vanta 14 MORTI E 47 FERITI, 18 PERSONE ESTRANEE ALLA CACCIA FUCILATE DA CACCIATORI https://www.vittimedellacaccia.org/c-s-avc-chiusa-stagione-venatoria-61-vittime-umane-per-i-cacciatori/#comment-404 : ennesimo bilancio pesantissimo, nonostante il periodo di confinamento durante il quale i cacciatori hanno avuto il privilegio di uscire a praticare questa mortifera attività.

La Lombardia non è più zona rossa ma resta rossa di sangue e di vergogna per la crudeltà e l’incapacità con cui gestisce la politica ambientale.

Neppure l’emergenza covid è riuscita a fermare l’ira funesta che da troppi anni i politici di questa regione manifestano inspiegabilmente nei confronti della Natura animale e vegetale.

In questo lungo tragico periodo dobbiamo affrontare problemi sanitari ed economici; dobbiamo elaborare il lutto di chi ci lascia all’improvviso; dobbiamo sacrificare gli affetti, il tempo libero, le vacanze; dobbiamo gestire lavoro in ufficio e a casa seguendo pure i figli impegnati in una scuola anomala; dobbiamo uscire solo se è strettamente necessario mettendo a dura prova la nostra forza psicofisica. Tutto ciò non è sufficiente a complicarci la vita perché dobbiamo anche vedere che certi politici sono attenti a soddisfare la sete di morte di una sparuta minoranza di persone che li hanno votati. Evidentemente, quei privilegi della minoranza che si credevano morti sotto la ghigliottina dell’Ancien Régime, in Lombardia restano fondamento del buon governo.”

Ci scrive e scrive all’assessore Rolfi (da Rignano Firenze) anche Serena Ruffilli – Consigliere L.I.D.A. Nazionale Lega Italiana dei Diritti dell’Animale ODV

Gentili, da una Toscana altrettanto rosso sangue, che non ha niente da invidiare alla Lombardia in quanto a politici e amministratori “ben pensanti”, sostengo e sottoscrivo la lettera della dott.ssa Paola Re.

La caccia non risolve il problema ma lo crea: i cinghiali sono stati immessi dai cacciatori stessi nel territorio, e il foraggiamento che intendete legittimare è la prima causa di accoppiamenti fra maschi e femmine, radunati presso le mangiatoie istituite, affinché possano incontrarsi, accoppiarsi, continuando quindi ad assicurare prede in abbondanza ai cacciatori.  E’ risaputo inoltre che più si spara e si uccidono esemplari adulti, prima quelli giovani matureranno sessualmente per produrre nuove cucciolate.

La natura si bilancia da sola attraverso il meccanismo della capacità portante, inutile che ci ostiniamo a metter mano e a manipolare il disegno che questa ha stabilito, perché è sotto agli occhi di tutti il disastro che stiamo combinando!!! 

Nemmeno davanti a una pandemia comprendete quanto piccoli e insulsi siamo al cospetto della Natura! 17.000 tonnellate di piombo riversate in terra ogni anno, grazie alle Vostre concessioni… gli oceani di plastica… dopo tutto quello che stiamo causando all’ambiente e ai suoi viventi, minimo è il dover indossare una mascherina; ci vuole il coraggio di CAMBIARE! Cambiare rotta, immediatamente, augurandoci che non sia già troppo tardi.

La caccia verrà abolita, è solo questione di tempo, varrebbe quindi la pena iniziare seriamente a considerare metodi alternativi per il contenimento delle specie selvatiche, quali i mangimi sterilizzanti, che in UK hanno dato ottimi risultati, recinzioni elettriche ecc ecc. L’80% degli Italiani è contrario alla caccia (dati Eurispes), lasciate che si radunino alle urne (dopo trent’anni potremmo anche decidere di riprovarci e pare che la direzione sia proprio questa, tanto è colma la misura e tanto è grande l’indignazione per le vergognose regalie continuamente accordate a una piccola cerchia di persone che uccidono per il solo divertimento!). Se chi ci governa insiste nel perorare la causa di questa sparuta minoranza, i cacciatori (gli stessi che hanno causato 14 morti e 47 feriti alla chiusura di questa stagione), vorrà dire che la maggioranza presto o tardi si deciderà ad aggirare l’ostacolo, procacciandosi per proprio conto una giustizia che continua a essere disattesa, e solo per privilegiare gli interessi di una lobby tanto inutile quanto sanguinaria, oltre che altamente nociva per l’incolumità pubblica.”

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