PAVIA 23/12/2020: Operazione CASA MIA della Finanza. Amministratore di sostegno si sarebbe appropriato dei patrimoni dei suoi assistiti. Sequestrati immobili per 1.2milioni di euro
PAVIA – Su delega della Procura della Repubblica di Pavia, la Guardia di Finanza di Pavia ha terminato un’indagine nei confronti di un ex assessore ai servizi sociali, oggi 65enne, del Comune di Pavia ed ex presidente dell’Azienda Servizi alla Persona (da maggio 2004 a novembre 2014), che ha ricoperto incarichi anche in altri enti locali di volontariato o sportivi – nonché di un 41enne di nazionalità brasiliana.
A conclusione delle indagini, i Pubblici ministeri hanno chiesto e ottenuto, dal Tribunale pavese, il sequestro per equivalente di beni immobili e mobili e dei rapporti bancari riconducibili ai due indagati, per oltre 1,2 milioni di euro ravvisando “ripetute, gravi ed evidenti condotte delittuose di peculato ed omissione e rifiuto di atti d’ufficio.”
Dagli accertamenti svolti sarebbe emerso che il 65enne avrebbe ottenuto, in un periodo di 14 anni, l’incarico di amministratore di sostegno e/o curatore di almeno 70 anziani non autosufficienti.
Dopo aver analizzato decine di fascicoli acquisiti dalla Procura della Repubblica, con i relativi documenti bancari e le operazioni finanziarie effettuate, i Finanzieri pavesi avrebbero accertato che l’amministratore avrebbe gestito a proprio favore i patrimoni di numerose persone anziane (con delega ad operare sui rapporti bancari e atti dispositivi di beni immobili), in relazione ai quali in moltissimi casi, non sarebbe stato presentato alcun rendiconto al Giudice Tutelare.
In tali incarichi, per l’accusa, l’indagato, sarebbe stato coadiuvato dall’amico brasiliano, prestatosi non solo per svolgere mansioni ausiliarie all’incarico, ma anche e soprattutto per consentire l’esecuzione di alcune compravendite riferite agli immobili oggi sequestrati su ordine del G.I.P. del Tribunale. A
All’esito delle indagini, sarebbe emerso un quadro in cui, negli anni, vi sarebbero stati rapporti patrimoniali intercorrenti tra i due indagati, finalizzati, secondo l’accusa, a drenare i capitali sottratti agli ignari assistiti, sfruttando la condizione di incapacità/solitudine dei soggetti amministrati.
Ciò sarebbe avvenuto mediante, spiega la finanza, l’effettuazione di bonifici ingiustificati, l’emissione di assegni circolari e prelievi di contanti, effettuati, per i PM: con l’evidente scopo di non destare sospetti e/o far scattare segnalazioni da parte degli istituti di credito per eventuali movimenti anomali.
“Tale disastrosa gestione dei patrimoni di alcuni amministrati – spiega ancora la Finanza – ha lasciato questi ultimi senza alcuna disponibilità finanziaria tanto da non riuscire addirittura a pagare le rette delle strutture ospitanti, con inevitabile intervento dello Stato per sopperire alle mancanze.” Dagli accertamenti sarebbe emerso, altresì, che il 41enne, durante gli incarichi dell’ex assessore, avrebbe prima acquistato e subito dopo rivenduto 2 immobili di proprietà di soggetti in stato di interdizione legale a lui venduti proprio dall’Amministratore di sostegno che, in ragione della propria funzione, poteva agire in rappresentanza dei propri assistiti.
Tali operazioni immobiliari non sarebbero state neppure rendicontate ai Giudici tutelari e, senza l’intervento della Procura e delle Fiamme gialle, per l’accusa, non sarebbero mai stati scoperti.
La Guardia di Finanza, all’esito dell’analisi dei rapporti bancari, avrebbe attestato la presenza di movimenti privi di giustificazione per un totale complessivo di oltre 1,2 milioni di euro e di tale somma, circa 412.000 euro sarebbero stati in vario modo devoluti con movimenti bancari tracciati direttamente all’indagato brasiliano e in parte trasferiti a persone fisiche/società riconducibili al medesimo brasiliano.
Oggi nell’epilogo dell’operazione, denominata CASA MIA, nome scelto dalla finanza, per indicare il fatto che gli indagati avrebbero considerato propri gli immobili sottratti agli assistiti.
I finanzieri pavesi stanno eseguendo una serie di perquisizioni ed accertamenti nelle provincie di Pavia e Milano, nei pressi degli immobili e delle attività commerciali nelle disponibilità degli indagati, finalizzate a sequestrare disponibilità immobiliari e finanziarie. Perquisizioni fatte anche con l’ausilio di unità cinofile, al fine di ricercare eventuali somme di denaro sottratte agli anziani truffati ed occultate all’interno degli immobili perquisiti.
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