PAVIA 16/12/2020: Lavoro agile. Pc ai dipendenti della Provincia. La Cgil Pavia canta vittoria. Ne arrivano 100
PAVIA – “La richiesta che abbiamo fatto come Cgil è stata raccolta da tutta la Rsu e dalle altre organizzazioni sindacali. A marzo sembrava un’utopia, ci davano dei visionari quando chiedevamo pc per tutto il personale ma l’acquisto della strumentazione, la sua istituzionalizzazione, era ed è rimasto un punto imprescindibile per non creare discriminazioni tra i dipendenti dell’amministrazione”.
È soddisfatta Stefania Di Biase, segretaria Fp Cgil Pavia, per il contributo dato dal sindacato in materia di lavoro agile alla Provincia di Pavia.
“L’amministrazione ha colto la nostra proposta, portando a termine un percorso iniziato da anni e che ha dato la possibilità di reggere ad un evento così imprevedibile come il Covid-19. Per garantire il servizio pubblico e una nuova organizzazione del lavoro ha deciso di utilizzare 200mila euro di avanzi di amministrazione per il lavoro agile. Saranno acquistati circa 100 pc portatili per i dipendenti – spiega la sindacalista -. Viene così abbattuta la discriminazione per cui, sotto il lockdown, chi non aveva il pc a casa non poteva lavorare in smart working, oppure poteva farlo in modo limitato a seconda delle caratteristiche del suo pc.”
“Non tutte le lavoratrici e i lavoratori hanno stessi mezzi e condizioni economiche e vanno considerati anche i casi di famiglie con figlie e figli in didattica a distanza – aggiunge Di Base -. Con orgoglio possiamo affermare che, grazie a tanta buona volontà, i servizi sul territorio sono stati erogati ma un cambiamento organizzativo e innovativo era necessario e ora il lavoro agile viene considerato a tutti gli effetti modalità ordinaria di lavoro della pubblica amministrazione e quindi sarà sempre più organizzato come tale”.
I pc portatili saranno acquistati e dati in comodato d’uso ai dipendenti. “Una risposta seria all’organizzazione del lavoro con l’implementazione e l’aggiornamento dei programmi uguali per tutti – afferma De Biase -. Il fatto che siano portatili consentirà anche di colmare il limite precedente di non avere tutte le risorse informative e gli strumenti informatici con sé. Inoltre – aggiunge – lavorare su pc forniti dal datore di lavoro tutela anche rispetto alla privacy delle lavoratrici e dei lavoratori che, in questi mesi, quando hanno operato da remoto su propri computer, si sono visti applicare forme di monitoraggio”.
Questa settimana, l’amministrazione provinciale formalizzerà il Pola, il piano organizzativo del lavoro agile per l’anno 2021, quale sezione integrativa del piano della performance (Peg) 2021-2023 e come allegato al bilancio.
“Forse saremo il primo ente in Italia ad approvarlo. Il Peg prevede la possibilità di raggiungere gli obiettivi anche attraverso lo smart working – spiega De Biase -. Mentre il Pola definisce le modalità attuative del lavoro agile, l’organizzazione del lavoro, i requisiti tecnologici, la formazione necessaria, la verifica periodica dei risultati”.
La Provincia di Pavia nel 2021 consentirà il lavoro agile ad almeno il 60% dei 240 dipendenti – fa sapere il sindacato -, quelli a cui è possibile lavorare da casa (non quindi, per intenderci, operai e polizia provinciale) “ma si potrà arrivare anche al 65% negli anni successivi, con le modifiche annuali previste per il Pola”.”
La Fp Cgil in particolare ha creduto e crede molto in questa partita e ha chiesto oltre a una formazione specifica per le lavoratrici e i lavoratori, di prevedere, anche nei fabbisogni triennali, le figure professionali più adeguate.
“Finora – ma nessuno poteva prevedere l’arrivo del Covid – abbiamo lavorato con un informatico e due figure esterne. Pensiamo che, in prospettiva, servirà qualche informatico in più – sostiene De Biase -. Vogliamo continuare con il lavoro di squadra andato avanti fino ad ora. L’amministrazione ha trasformato la nostra richiesta in patrimonio comune che, auspichiamo, farà da volano anche per altre realtà locali”.
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