VOGHERA 01/09/2020: Dopo 25 anni finisce il Concorso Internazionale di Poesia città di Voghera. Gli organizzatori: siamo stanchi (e amareggiati)
VOGHERA – Una bella festa ma con un retrogusto amaro. Il Concorso Internazionale di Poesia città di Voghera, arrivato alla 25ª edizione, termina quest’anno la sua avventura.
L’annuncio è stato dato durante la premiazione dell’edizione 2020, che si è svolta domenica scorsa in via del tutto eccezionale nella chiesa del Duomo… dopo l’annullamento, per colpa del Coronavirus, della Fiera dell’Ascensione, luogo e momento deputati allo svolgimento della cerimonia (al teatro San Rocco).
A rendere nota la decisione Salvatore Cicció e Claudia Buzzi, le anime della manifestazione. Una decisione la loro, sofferta ma necessaria per come si erano messe le cose all’interno dell’apparato organizzativo.
“Oltre all’età – spiega Salvatore Cicció, fondatore e curatore della gara culturale – alla base della nostra scelta ci sono state delle grandi difficoltà organizzative. Enormi sono sempre state le difficoltà nell’allestire il concorso: dal raccogliere le adesioni, al curare i rapporti con le istituzioni, e soprattutto al reperimento dei fondi, divenuti irrisori nel corso del tempo da parte del Comune e quasi zero quelli dei privati, anche e soprattutto per la crisi economica.”
“In altre parole – spiega subito dopo Salvatore Cicció – non ce la facciamo più. Dopo 25 anni siamo stanchi… stanchi anche di chiudere il bilancio della manifestazione pesantemente in rosso: con i fondi necessari, che, alla fine, ce li mettiamo sempre di persona Claudia Buzzi ed io… e quando si arriva a questi livelli non si riesce proprio più a lavorare.”
Rammaricata ma decisa anche Claudia Buzzi, regista delle annuali cerimonie di premiazione.
“Abbiamo fatto la nostra scelta in virtù del fatto che 25 anni sono tanti – dice -. Abbiamo concordato la decisione con Salvatore e le famiglie Buzzi e Malacalza, perché come molti sanno il concorso è intitolato a Beppe Buzzi e Peppino Malacalza… e dopo 25 anni, con tutta la passione che possiamo avere e con tutta la buona volontà, ci fermiamo… simbolicamente… anche in un bel silenzio: perché 25 anni di poesie sono tanti, e proprio come una poesia hanno bisogno di essere riascoltati e rielaborati.”
Claudia Buzzi risponde anche alle ricorrenti critiche piovute addosso al Concorso, circa la presunta pesantezza della cerimonia conclusiva, in cui si premiano (ma anche si leggono!) tutti i componimenti vincitori.
Nel tempo l’organizzazione ha cercato di rendere più breve e più accattivante la cerimonia, ma questo per la poesia vale fino ad un certo punto.
“In manifestazioni come questa la prima donna è la poesia – spiega Buzzi – perciò dobbiamo per forza leggerle o farle leggere… e pazienza se qualcuna è un po’ lunga… le poesie vanno lette e ascoltate, se no è inutile che si facciano eventi come questo.”
“La poesia – aggiunge Claudia Buzzi – è un’arte molto difficile. Quando uno deve ascoltare per due ore delle poesie non è come ascoltare due ore di musica piacevole o entrare in una pinacoteca e ammirare un bel quadro: per apprezzare una poesia bisogna ascoltarla attraverso la voce di qualcuno, ecco perché abbiamo sempre coinvolto, in questi 25 anni, attrici e attori.”
“Purtroppo – aggiunge Buzzi – come Popolo italiano siamo un po’ disabituati all’ascolto. Ascoltare certe parole, proiettarle dentro di noi, farle nostre e poi capirne anche il significato, è difficile, lo sappiamo, ma per le poesie son solo così, non basta ascoltarle con le orecchie ma occorre ascoltare con la mente… cosa non facile.”
Poi una nota (piccola) di speranza.
“Questo non vuol dire che in città non si tratterà più di poesia e che la poesia non verrà più scritta. Le Scuole saranno sempre coinvolte, grazie agli insegnanti e grazie a chi, dopo di noi, vorrà prendere in mano l’argomento, dando vita magari, io me lo auguro, ad un altro concorso in memoria ad altri vogheresi illustri… ce ne sono tantissimi. Auspico quindi che questo sia un passaggio di testimone verso altre future avventure culturali. Noi concludiamo qui la nostra, nella quale, ci sembra, abbiamo fatto e dato tanto.”
Durate le premiazioni di domenica le poesie sono state lette dall’attrice Evelina Primo e da Giorgio Macellari.
Fra gli ospiti d’onore la scrittrice Mara Bertazzoni (intervistata da Macellari).
La presentazione è stata a cura di Maurizio Civini, che ha così commentato la chiusura del concorso. “Sono dispiaciuto per questa manifestazione ma anche per Salvatore Cicció il deus ex machina del concorso. Cicciò è un persona straordinaria che ci ha messo l’anima e che ha sempre fatto tutto, dalla A alla Z, in questo iniziativa. Lui ha creato il concorso e lui lo ha portato a termine dopo 25 anni.”
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