VOGHERA 30/04/2020: Coronavirus “Fase 2”. La protesta di Estetiste, Parrucchieri, Tatuatori, Barber Shop per il divieto di aprire il 4 maggio
VOGHERA – “Riapertura 4 maggio”. Così recita oggi il cartello affisso alla saracinesca di un’attività commerciale di via XX Settembre a Voghera.
Non per tutti gli esercenti però varrà quella data (fissata dalle istituzioni per l’avvio della “fase2” della crisi sanitaria provocata dall’epidemia di Coronavirs)
Il 4 maggio sarà infatti la data per l’avvio di alcune attività (così come sarà la data in cui sarà consentito salire su metro, bus, tram e treni) ma non di altre, come ad esempio Estetiste, Parrucchieri, Tatuatori, Barber Shop e di tutti coloro che svolgono attività che presuppongono un contatto ravvicinato e fisico con le persone.
Ed è proprio da queste “attività artigiane” che – in questi giorni di nuovi decreti (i famosi DPCM decreti del presidente del consiglio dei ministri) – arrivano le poteste più vibrate.
Lunedì la lettera del direttore dell’Associazione Artigiani dell’Oltrepò Lombardo, Mario Campeggi, (vedi altro articolo) al presidente del consiglio Giuseppe Conte.
Nello stesso giorno la nascita di Bell’essere in Oltrepo, un gruppo facebook composto da Estetiste, Parrucchieri, Tatuatori e Barber Shop (fra i promotori, Jalila Essadik titolare del Noor il bellessere di Voghera e Stardella; Alessandra Noto, titolare di Equador news beauty center; Massimo Ferramosca titolare Fierr acconciature e Miranda Cantu, titolare di Officcina del capello) che intende far sentire la propria voce contro il calendario deciso dal Governo, che procrastina a fine maggio la loro ripartenza.
Questi artigiani vogheresi non ci stanno.
“Troviamo che si una cosa ridicola e senza senso far riaprire certi negozi, le biblioteche e i musei, e far tornare la gente sui mezzi pubblici, quando nei centri estetici da sempre siamo abituati a lavorare non solo su appuntamento ma rispettando rigide normative sanitarie – dice Jalila Essadik a nome dei già 108 aderenti al gruppo Bell’essere -. Noi da sempre, infatti, siamo abituati ad operare con guanti e mascherine… ed ora lavoreremo utilizzando anche con camici monouso e visiere. Motivo per cui, per noi, l’applicazione delle nuove regole contro l’epidemia non sono né una novità né una difficoltà.”
Anche la questione degli “spazi” non quadra per gli aderenti alla categoria.
“Quando il 4 maggio riapriranno: faranno entrare decine di persone in luoghi chiusi come gli autobus… quando all’interno dei nostri negozi siamo abituati a far entrare soltanto poche persone alla volta e solo su appuntamento. Una cosa davvero senza senso.”
Senza dire che sul settore incombe il grosso rischio dell’“abusivismo”.
“Farci aprire così tardi rischia di spingere le presone a rivolgersi agli irregolari – denuncia Essadik . Operatori che lavorano in case private, al di fuori di ogni regola e controllo.”
L’obiettivo ora è farsi sentire, dalle Istituzioni… ma anche dalla popolazione.
“Alla popolazione vorremmo fa capire i rischi sanitari del farsi trattare in luoghi non idonei, come ad esempio le case private. Soltanto all’interno di centri regolari infatti è possibile adottare tutte le misure di sicurezza necessarie a tutelare la clientela, dal ricircolo dell’aria, alla sterilizzazione degli strumenti con l’autoclave.”
Obiettivo altrettanto importante in questa fase è avere il supporto delle istituzioni locali.
“Il nostro sindaco Carlo Barbieri si è reso disponibile a incontrarci e a permetterci di esprime tutti i nostri disagi, le nostre perplessità, le nostre esigenze – spiega Jalila Essadik, questa volta rivolgendosi ai colleghi -. Vi chiedo gentilmente di unirci per far valere le nostre ragioni, per dimostrare che vogliamo gestire questa emergenza con le idee e con le regole. E’ vero – conclude
Jalila – sarà magari una goccia in mezzo all’oceano però mi sembra doveroso verso noi stessi, la nostra professionalità fare qualcosa.”
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