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VOGHERA 10/04/2020: Mascherine “antivirus”. Quali usare e quali rischi? Il parere dell’esperto

Aprile 10
11:16 2020

VOGHERA – In questo giorni i titoli dei giornali e le conversazioni in chat sono monopolizzate da uno o due parole chiave. Ma quella che domina ovunque è senza altro Mascherina di protezione.

Sul tema abbiamo chiesto il parere di un esperto di sistemi di sicurezza. Risponde l’ingegnere vogherese Achille Cester

“Per chi come me le usa da anni nel settore di lavoro sia per gli operatori che decoibentano gli isolanti di amianto che per quelli delle bonifiche nucleari l’argomento non è del tutto nuovo.

Ho visto alcuni coraggiosi che utilizzavano le mascherine per prodotti chimici con il filtro per acidi o per gas perfettamente inutili per gli aerosol acquosi ma tant’è.

I DIVERSI TIPI

Innanzitutto una discriminante le maschere denominate FFP1, FFP2, ed FFp3 sono per definizione usa e getta e questo vale soprattutto per quelle in materiale che i venditori chiamano tecnico in genere polimeri di varia natura talvolta impermeabili completamente ma non sempre lavabili e sterilizzabili.

Il temine FFp vuol dire tradotto in italiano Facciale Filtrante contro le particelle, esiste ovviamente una norma la EN 149 che ne definisce le caratteristiche, servono a proteggere dalle polveri fini e appunto da diversi virus veicolati dagli aero acquosi. Possono avere o meno una valvola.

LA VALVOLA

La valvola serve per migliorare il confort ma in generale non aumenta automaticamente le prestazioni della mascherina anzi io (ma è una mia opinione) la rende più vulnerabile perché comunque ho un buco nella maschera dove metto un dispositivo che può funzionare o meno come tutti i dispositivi. Inoltre spesso le valvole proteggono chi indossa la mascherina ma proprio per evitare la formazione di condensa all’interno della mascherina permettono la fuoriuscita dell’ aria senza filtrarla perché non è quello l‘obbiettivo, ed è quindi inutile per evitare di contaminare chi ci sta vicino e garantire che sia al sicuro.

BEN ADERENTI

Essenziale sempre per tutte le mascherine è che sia possibile adeguarle al profilo del volto quindi la semplice lamina stringinaso da sagomare è un dispositivo utilissimo. Il fatto che la mascherina sia fatta a guscio anziché morbida quindi non vuol dire di per se efficenza.

LA BARBA… DISTURBA

Ricordatevi sempre che mascherina e barba non vanno per niente d’ accordo.

MAI SPORCHE O ROTTE

Cosi come le mascherine sporche o strappate non servono nemmeno per bellezza e comunque quelle con valvola anche se FFP3 in materiale avveniristico sporche e con il filtro intasato non servono a nulla.

MASCHERINE LAVABILI

Posso riutilizzare una mascherina tipo chirurgico in tessuto naturale ? io personalmente uso queste ma è una mia scelta personale un compromesso. In questo modo riesco a cambiarla molto spesso anche due volte al giorno, la lavo con acqua calda, ipoclorito di socio (candegina) sapone marsiglia. La “sterilizzo” con il ferro da stiro mettendola sotto un panno per non bruciarla.

NON TOCCARLE MAI..

Ricordarsi che la mascherina sporca e riutilizzata può essere essa stessa un veicolo per la diffusione del virus soprattuto se la si continua a toccare con le mani magari contaminate per sistemarla per metterla e rimetterla, per aggiustare la valvola, ecc… Il decreto “cura Italia” ha permesso la produzione e la vendita delle mascherine chirurgiche in autocertificazione.

ATTENZIONE AGLI OCCHI

Vale la pena di investire un capitale in mascherine per l ‘ uso quotidiano ? Una considerazione banale ma tenete presente che gli occhi sono anche quelli una via di ingresso per il virus soprattutto se li tocchiamo con le mani contaminate, in conclusione la mascherina serve senz’altro per ridurre gli sputacchi di chi ci sta vicino ma non è un passaporto per scendere nell’ inferno dei virus e uscirne indenni. Il problema è sempre di quantità oltre che di qualità e quindi il presidio della mascherina riduce la quantità ma non ci assicura l’ asepsi assoluta come se fossimo in uno scafandro.

IL PREZZO… e la DISTANZA DI SICUREZZA

Ultima nota dolente il prezzo.

Come in tutti i momenti di emergenza e confusione proliferano gli sciacalli e gli approfittatori della paura altrui.

MI sono state offerte mascherine fatte all estero con tanto di certificato falso , personalmente ma è il mio approccio ho optato per un prodotto nazionale fatto in tessuto naturale di sufficiente spessore pluristrato con la possibilità di modellare la mascherina sul volto di ampie dimensioni. Il prezzo non è mai economico ne per quelle buone ne per quelle “finte con valvole avveniristiche e forma alla star trek. Mettete in conto un prezzo tra i 5 ed i 10 euro per una discreta mascherina ma non dimenticate che la garanzia migliore è la distanza di sicurezza e soprattutto l’ utilizzo di guanti usa e getta con cui non toccarsi mai ma proprio mai né il volto, né soprattutto gli occhi.”

 

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