VOGHERA 09/04/2020: Coronavirus. L’ex assessora Azzaretti al Comune. “Richiamatemi per gestire l’emergenza”
VOGHERA – Attiva sin dai primi giorni della crisi causata dal Coronavirus, Marina Azzaretti, ex assessore alla cultura del comune di Voghera, estromessa dalla Giunta per incomprensioni con il sindaco, propone di tornare in forza a Palazzo Gounela per gestire l’emergenza.
Azzaretti ha fatto la richiesta anche pubblicamente. “Ho chiedi di fronte a tutti di essere richiamata dal Sindaco per collaborare nella gestione di questo momento – spiega -. E sono pronta, se sbaglierò, a pagare pegno. Di fronte a tutti. Di idee e proposte ne ho e tante e so cosa è fattibile e cosa no. E mi muove solo l’amore per la mia città. Spassionato e senza richieste di alcun tipo. Men che meno economiche.”
Dichiara ancora Azzaretti, riferendosi alla “lite” che ha portato alla sua esclusione dal governo cittadino.
“Se nella Politica non c’è riconoscenza. Di fronte all’emergenza non ci deve essere neanche rancore. Bisogna fare bisogna attivare subito tutte le iniziative utili a salvaguardare la salute ad aiutare i cittadini e a permettere alla gente che vuole e può, per ordinanza, di tornare a lavorare, la miseria, oltre la morte, non deve essere il futuro. La vita e il lavoro. Questi si. Io sono a disposizione della città.
Infine un chiarimento. “Ho messo a disposizione e gratuitamente la mia professionalità per la città e non chiedo assolutamente e men che meno col cappello in mano di rientrare nell’amministrazione. Sia ben chiaro questo”.
Infine alcune proposte.
“Il Comune deve attivarsi subito per individuare un’area da adibire a mercato coperto , magari utilizzando una tendostruttura tipo quella della CRI per poter far lavorare chi può con un codice regolamentare di safety e security autogestito. Bisogna che subito attivi la comunicazione di un vademecum chiaro per le attività di qualsiasi merceologia che volessero attivare la vendita a domicilio. Non c’è tempo da perdere.. la nuova ordinanza regionale di regione Lombardia da oggi lo consente.. e la gente che può, con le dovute precauzioni, deve essere messa da subito nelle condizioni di poter lavorare.”
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