PAVIA 13/03/2020: Caporalato nel settore: trasporto in ambulanza. Presunte irregolarità anche nella sanificazione di mezzi. Maxi sanzione da 500 mila euro per una cooperativa
PAVIA – La Guardia di Finanza di Pavia, in questo periodo di emergenza sanitaria, effettua controlli per verificare che tutto, anche i soccorsi, si svolga in modo corretto. Nell’ambito di questa attività il corpo ha individuato un’attività ben strutturata di caporalato mascherata da cooperativa sociale che avrebbe sfruttato, negli ultimi anni, 54 lavoratori.
Al termine delle attività investigative, i finanzieri hanno smascherato un meccanismo attivo nel pavese, che avrebbe consentito ai 3 amministratori della cooperativa, operante nel settore ambulanze e veicoli sanitari, di sfruttare manodopera in nero senza riconoscere alcuna copertura previdenziale e assicurativa.
Tutti i dipendenti della cooperativa, oltre 50, privati di ogni garanzia e tutela previste dalla legge, avrebbero lavorato senza regolare contratto da più di 7 anni.
Nel dettaglio, i lavoratori della società controllata dai finanzieri risultavano inquadrati come soci volontari, ma di fatto erano impiegati come normali dipendenti. Ciò avrebbe consentito, secondo l’accusa, agli amministratori della cooperativa di arricchirsi a spese della collettività, evadendo le imposte ed i contributi previdenziali per oltre 1 Milione di €.
L’analisi dei documenti acquisiti dalla Guardia di Finanza e le dichiarazioni rese dal personale dipendente, avrebbero dimostrato la sussistenza dei requisiti tipici del lavoratore subordinato: la parola chiave è eterodirezione, ossia l’aver dimostrato che il socio lavorante non avrebbe gestito in modo autonomo la propria prestazione volontaria, ma sarebbe dipeso in maniera diretta dal datore di lavoro che gli impartiva gli ordini.
Ma non è tutto, le attività investigative svolte avrebbero fatto emergere uno scenario fatto di: orari di lavoro massacranti, stipendi mascherati da rimborsi spese mai documentati e paghe nettamente inferiori a quanto previsto dal Contratto Collettivo Nazionale. Sarebbero anche stati documentati numerosi episodi di doppi e tripli turni di lavoro senza che venissero concesse le adeguate ore di riposo, con evidenti riflessi negativi sul personale che si trovava alla guida delle autoambulanze.
Le previste sanificazioni delle ambulanze inoltre non venivano effettuate da ditte specializzate nel settore ma le indicazioni dei tre caporali ai dipendenti sfruttati sarebbero state quelle di provvedere loro alla pulizia dei mezzi (ben 15).
Gli amministratori sono stati denunciati per caporalato e alla cooperativa sono state contestate condotte illecite in materia di impiego di manodopera ed inflitta una “maxisanzione” pari ad oltre 500 mila euro.
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