PAVIA VOGHERA 09/03/2020: Coronavirus. Salgono i casi ma salgono anche i posti in terapia intensiva. La Regione: “In rianimazione anche persone giovani. Poi l’appello “State in casa”
PAVIA VOGHERA – “Gli occhi del paziente che ho intubato questa mattina non li scorderò mai.” Con questa frase tratta dalla chat che si svolgeva in contemporanea, nel pomeriggio di oggi, alle 17.50, si è chiusa la conferenza stampa quotidiana dell’assessore al Welfeare della regione Lombardia Giulio Gallera sull’andamento del Coronavirus.
Una conferenza che ancora una volta ha fatto emergere un quadro non positivo, anche se venato da tratti che lasciano spazio alla speranza: rappresentati dalla straordinaria capacità di reazione che sta avendo la sanità lombarda, soprattutto relativamente a quello che si sta rilevando il principale problema dell’infezione: la capacità di mandare in tilt il Sistema del soccorso attraverso la saturazione dei posti nelle Terapie Intensive.
Gallera ha spiegato che il sistema sanitario ha reagito bene, riuscendo (in soli 15 giorni) a ricavare dagli ospedali esistenti ben 223 nuovi posti di terapia intensiva. Posti letto che si aggiungono ai 724 già disponibili in tempi normali, e ai quali se ne dovrebbero aggiungere altri 150 entro i prossimi sette giorni.
Oltre questo, ha detto Gallera, sono stati ampliati i posti di pneumologia in cui ricoverare le persone positive, con malattia grave ma non da rendere necessaria la terapia intensiva.
In questo modo Giulio Gallera ha dato anche una risposta al mondo della medicina di emergenza… di frontiera, che, nelle ultime 24-48 ore aveva lanciato un accorato appello affinché si facesse qualcosa per evitare il tutto esaurito nelle terapie intensive, con le conseguenze che ciò significa.
In termini di numeri, l’assessore regionale ha spiegato che i casi positivi in Regione hanno raggiunto quota 5.469; mentre i ricoverati semplici sono diventati 2802, con un incremento di 585.
I ricoverati in terapia intensiva invece sono saliti a 440 (con un + 41 casi rispetto al giorno precedente). I dimessi invece sono 646. Mentre i morti sono arrivati a 333.
Per quanto riguarda la provincia di Pavia, i casi di positività sono 296.
Gallera ha poi speso parole di “ringraziamento per la competenza, la dedizione e la volontà dimostrate da tutti coloro che si stanno impegnando in questi giorni e settimane a curare i malati di coronavirus”.
Forte e reiterato è stato il suo appello per quanto riguarda il contenimento del virus.
“Il virus non si può sconfiggere con farmaci perché al momento non ci sono farmaci specifici – ha detto -. Non può essere utilizzato un vaccino perché un vaccino non c’è ancora. L’unica arma che abbiamo – ha detto ancora l’assessore – è quella di ridurre i contatti sociali… per evitare di essere contagiati e per evitare di contagiare.”
Per questo motivo ha invitato i cittadini a “restare il più possibile a casa”. “Solo così – ha spiegato – si può preservare il Sistema Sanitario, che deve restare in grado di curare, sia i malati di Coronavirus, sia tutti coloro che possono essere colpiti da infarto, ictus o rimanere vittime di un incidente stradale che necessiti del ricovero in rianimazione.”
L’assessore Gallera ha poi sfatato il mito – che per settimane ha indotto (sbagliando sotto ogni aspetto) milioni di persone a tenere bassa la guardia – per il quale gli unici a rischiare veramente la vita sono gli anziani.
IN TERAPIA INTENSIVA ANCHE PERSONE GIOVANI
“Se è vero che il 25% delle persone colpite che finisce in terapia intensiva ha più di 75 anni – ha ammonito Gallera -. E’ vero che il 37% dei colpiti ha tra i 65 e 74 anni; che il 33% è fra i 50 e i 64 anni; e che ben l’8% ha fra i 25 e i 49 anni. Ciò significa – ha aggiunto – che in Rianimazione ci vanno anche persone in forma che non hanno un fisico debilitato.”
In conclusione l’assessore Giulio Gallera ha risposto alle domande e alle sollecitazioni provenienti dalla chat della diretta Facebook.
Fra le tante c’era anche quella di Alessandra, operatrice sanitaria in prima linea che “non scorderà mai gli occhi del paziente che ha dovuto intubare questa mattina.”
Su questa riflessione, che più di ogni altra cosa illustra tutta la drammaticità del momento, l’assessore ha chiuso la Conferenza stampa di oggi sull’epidemia da Coronavirus in Lombardia.
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