VOGHERA 25/02/2020: Divieto di accesso al reparto Medicina. Accade da questa mattina all’Ospedale di Voghera per un sospetto contagio. I parenti: “Nessuno ci ha dato spiegazioni”
VOGHERA – Da questa mattina il reparto di Medicina dell’ospedale di Voghera risulta inaccessibile ai parenti dei malati ricoverati. Divieto valido anche seguendo le nuove disposizioni date dall’Ast per limitare i rischi di contagio da Coronavirus.
Gli operatori sanitari hanno affisso alle porte d’ingresso dei reparti cartelli in cui si avverte che “E’ vietato l’accesso alla Medicina del 3° e 4° piano”.
Il provvedimento sarebbe stato assunto dalla direzione nell’attesa di avere i risultati di un tampone relativo ad un caso di sospetto contagio da Coronavirus Covid-19 verificatosi oggi all’interno del nosocomio (si starebbe attendendo l’esito dei tamponi).
Il divieto di acceso all’intero reparto ha creato incertezze e timori in molti dei parenti dei ricoverati che si sono visti negare la visita ai loro cari. Nessuno di loro però ha avuto spiegazioni precise ed esplicite circa le motivazioni del divieto. Al momento non ci sono state comunicazioni da parte dell’ospedale, che mantiene una rigidissima consegna del silenzio. Solo l’assessore alla Sanità della Regione Lombardia, questa sera al Tg di TelePaiva, ha detto che il reparto non è “chiuso”, rispondendo alle voci incontrollate provenienti dalla città iriense circa un provvedimento più drastico rispetto al “divieto di accesso”.
Quanto accaduto, e lo stato di incertezza sui motivi del divieto, come detto, hanno provocato preoccupazione nei parenti dei ricoverati. Preoccupazione e in qualcuno anche rabbia.
Spiega un parente. “Credo sia scorretto negare ogni spiegazione circa un fatto che non si può nascondere come l’impossibilità di accedere ad un reparto per visitare e accudire un proprio parente. Così come trovo necessario che, di fronte a dei fatti, vi debba essere una presa di posizione da parte delle Autorità competenti: in cui si ammetta l’accaduto ed in cui magari si dica che si sta facendo tutto il necessario per risolvere il problema. Non ci sarebbe nulla di male – aggiunge e conclude il parente -. Anche perchè, non procedendo in questo modo si rischia di ottenere l’effetto opposto di quello cercato: ossia di crearlo il panico invece di evitarlo.”
Nel frattempo, le vittime in Italia sono diventate 11, mentre i contagiati totali in Italia sono 322. In Lombardia invece, secondo le ultime comunicazioni della Regione, i contagi sono 240.
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