MONTESEGALE 11/02/2020: Parte il MaC Village. Progetto europeo che trasforma i piccoli Borghi in officine creative. 4 i Comuni coinvolti
MONTESEGALE – Sviluppare approcci innovativi e collaborazioni tra industrie culturali-creative (ICC) e imprese “tradizionali” dei territori rurali e dei piccoli borghi. È questo l’obiettivo del progetto europeo MaC Village, acronimo di Make Creative Villages che punta a rendere i borghi creativi con l’avvio di nuovi processi di cooperazione.
Sabato 8 febbraio al Centro Polifunzionale nel Comune di Montesegale, si è svolta la presentazione del progetto. Partito ad aprile 2019 e con una durata di 30 mesi, coinvolge partner tedeschi, italiani, austriaci, sloveni e ungheresi.
Il partner italiano è l’Associazione Borghi Autentici d’Italia e l’Unione dei Comuni Lombarda Borghi e Valli d’Oltrepo’ (Borgo Priolo, Borgoratto Mormorolo, Montesegale e Rocca Susella) è partner associato e area pilota di sperimentazione.
Il progetto MaC Village, finanziato nell’ambito del Programma Interreg Central Europe 2014-2020, ha l’obiettivo di avviare, in particolare nei Comuni pilota e più in generale nell’Oltrepo’ Pavese, iniziative innovative di collaborazione tra imprese operanti in ambito agricoltura, agro-industria, turismo, servizi, manifatturiero e le industrie creative-culturali (ICC).
Nel corso dell’incontro, a cui hanno partecipato rappresentanti di molti Comuni dell’Oltrepo’ e diverse imprese, sia tradizionali che creative, sono stati illustrati gli obiettivi e indicate le date dei 9 workshop (laboratori) in cui si incontreranno le imprese (da febbraio a settembre 2020 nei 4 Comuni dell’Unione). Alla base dei laboratori vi è il concetto di “innovazione frugale” (fare di più con meno), particolarmente idoneo in contesti con risorse limitate, come nel caso delle aree rurali.
Nel suo intervento introduttivo, il sindaco di Montesegale, Carlo Ferrari, ha parlato di MaC Village come di “un’importante opportunità per il territorio e la comunità locale”.
Per Simone Taddei, dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia, oltre a “permettere alle imprese aderenti di beneficiare della rete internazionale che il progetto porta con sé, esso può aiutare a creare contatti commerciali tra imprese dello stesso settore e con imprese creative. Vogliamo accompagnarle nell’ideazione di nuovi prodotti e servizi a partire dalle risorse culturali e naturali dei territori, al fine di rafforzare l’intero territorio. All’interno di ogni area di progetto (per l’Italia, l’Oltrepo’ Pavese), portiamo attori diversi a collaborare insieme – spiega ancora Taddei – per intraprendere iniziative lungimiranti al fine di valorizzare in maniera sostenibile il territorio. Attraverso la realizzazione di workshop, le imprese saranno protagoniste di una vera e propria “officina” all’interno della quale ideare e sviluppare nuove idee, e selezionare quelle che saranno più idonee ad approcciare il mercato”.
Per i territori rurali, che spesso rischiano di restare al margine dei processi di innovazione delle imprese a causa della loro lontananza dai centri urbani, le imprese culturali e creative possono infatti giocare un ruolo di primaria importanza nella valorizzazione del tessuto produttivo locale e, più in generale, nella valorizzazione di un intero territorio.
Commenti