VOGHERA 04/12/2019: Alunna con il Diabete. Insegnanti e compagni aiutano la bimba a gestire la patologia. I genitori: “Sono proprio una bella classe”
VOGHERA – La malattia non è una colpa. Non è una condizione da condannare. Non è un demerito esserne affetti (così come non è un merito non esserne affetti). Non è un qualcosa da nascondere o della quale vergognarsi. Né tanto meno deve essere motivo di solitudine, isolamento o esclusione.
La malattia deve essere invece sempre più occasione di aiuto concreto, condivisione e solidarietà verso chi è in difficoltà.
Sono questi gli insegnamenti ed i principi messi in pratica dalla scuola elementare Leonardo da Vinci di Voghera, del Circolo didattico Marsala. L’occasione per ribadire ‘concretamente’ questi basilari principi di civiltà è la presenza in un delle classi ‘prime’ di una bambina affetta da Diabete.
Una condizione, quella di Martina (nome di fantasia), che per volontà della famiglia è stata – attraverso la partecipazione attiva delle maestre e persino dei piccoli compagni di classe nella gestione quotidiana della patologia – pienamente condivisa con la scuola.
“Una malattia non deve fare solo paura e si può anche gestire con molta serenità – spiega la dirigente Maria Teresa Lopez -. E’ questo il messaggio che abbiamo cercato di trasmettere ai nostri bambini. Questa bambina fortunatamente affronta bene la situazione, ha due genitori fantastici, per cui riesce a vivere la sua condizione non come limitazione ma come fatto normale. Tutto ciò ha reso più semplice anche l’intervento dei nostri insegnanti. Grazie all’ottimo rapporto avviato con la famiglia vengono superati con facilità i momenti critici – precisa ancora la dirigente -. Quando la mamma (attraverso un apparecchietto indossato dalla bambina ndr), ad esempio, via internet nota che le condizioni della figlia si modificano magari per un abbassamento eccessivo della glicemia, alle maestre arriva l’indicazione di somministrarle una caramella.”
Una perfetta collaborazione dunque fra Istituzione e famiglia sta permettendo di gestire in modo sereno una situazione critica.
Ma, come anticipato, alla Leonardo di Voghera si è andati straordinariamente oltre. Ad aiutare la bambina nella gestione del suo Diabete non ci sono solo le maestre. Un grande aiuto arriva anche dai piccoli compagni di classe.
“Nell’aula sono stati affissi cartelli in cui si spiega cos’è il Diabete e cosa bisogna fare per tenerlo sotto controllo… e soprattutto cosa occorre fare per aiutare concretamente Martina in casi di bisogno – spiega ancora la dirigente -. Solitamente infatti, se ai bambini si spiegano bene le cose si riesce a rendere normale un qualcosa che potrebbe spaventarli. Così abbiamo illustrato loro cosa succede alla loro compagna di classe e perché qualche volta le viene data una caramella. Inoltre abbiamo spiegato ai compagni che, se dovessero vedere la bambina particolarmente stanca, devono subito avvertire la maestra o la bidella.”
Un grande aiuto quello che tutta la scuola Leonardo dà a Martina e ai suoi genitori, al padre Guerrino, vigile del fuoco alla caserma di via Turati, e alla mamma Anna, infermiera.
“L’idea della piena condivisione della malattia di mia figlia con l’Istituto – spiega il papà – è partita da mia moglie, che così facendo voleva sensibilizzare l’ambiente scolastico, i maestri ma anche i compagni, sulle condizioni di mia figlia e su come aiutarla. E devo dire che la scuola sin da subito è stata straordinariamente sensibile e aperta al cambiamento che abbiamo portato. Tutti le stanno vicino e si prendono cura di lei. Sono proprio una bella classe”.
Bravi dunque papà e mamma che hanno avuto l’idea. Brava la scuola che ha collaborato. Bravi i compagni di classe che la aiutano.
Ma la più brava di tutti in fondo è lei, Martina, un vero fenomeno della natura.
“Se devo dirla tutta la bambina è stata più brava di noi genitori – racconta il padre -. Martina ha preso benissimo tutta questa storia. A volte i bambini fanno i capricci. Lei invece si è dimostrata una piccola signorina, affrontando tutto col sorriso e facendo una vita assolutamente normale. Martina fa tanto sport: danza, nuoto e persino ginnastica ritmica. Con le incombenze che la malattia le impone, poi, ha reagito in modo spettacolare. Oggi, grazie ad un microinfusore e ad un sensore che calcola automaticamente la glicemia, fa poche punture. Ma anche quando quest’estate doveva farne tante, non solo non si è mai scoraggiata ma ha persino imparato, sotto la nostra supervisione, a farsi da sola le punture.”
“Per un bambino avere il diabete – conclude il padre – non è mai una cosa bella. Ma per come la malattia è stata affrontata da nostra figlia e per come la scuola Leonardo ci sta aiutando (a proposito, ci teniamo a ringraziare anche le maestre dell’asilo Cairoli, che ci hanno supportato nel passaggio alle elementari, e Sara De Paoli che ha realizzato il cartellone) possiamo dire che siamo contenti di come tutto sta procedendo.”
“Ciò che abbiamo voluto fare con la bella storia di solidarietà verso Martina – commenta in conclusione la preside della Leonardo – è insegnare ai bambini a prestare attenzione alle esigenze degli altri, soprattutto se sono in difficoltà: facendo attenzione anche ai piccoli segnali di disagio (se vediamo un compagno particolarmente triste, ad esempio, è sempre bene e giusto interessarsi sul perché e su come poterlo aiutare). Una regola questa che ci auguriamo venga assimilata dai bambini e portata fino all’età adulta. Anche fra gli adulti infatti c’è bisogno di queste forme di attenzione e di solidarietà.”
Matteo Negri
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