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VOGHERA 27/11/2019: Un vogherese nella categoria “Enterprise Tecnology” di Forbes dei 100 leader del futuro

Novembre 27
11:03 2019

VOGHERA – Fra i cento leader italiani del futuro – tutti entro i 30 anni di età e suddivisi per 20 categorie differenti, selezionati da Forbes Italia nell’ambito della seconda edizione del progetto Under 30 – c’è anche un vogherese.

Si tratta di Michele Grossi, 30 anni, inserito da Forbes nella categoria “Enterprise Tecnology”.

Anche lui, ormai cittadino del mondo, fa parte della schiera di quei giovani talentuosi che, grazie a intelligenza, applicazione e intuito, stanno contribuendo a ridisegnare il mondo del business, dello sport, della cultura e dell’intrattenimento.

“Il mio ruolo” – afferma Michele Grossi – “è quello di Solution Architect all’interno del team di IBM Italia, che si occupa dell’ecosistema di startup e partner che sviluppano soluzioni tecnologiche.”

Classe 1989, laureato in Fisica presso l’Università di Pavia, il giovane scienziato è entrato in IBM nel 2015 dopo un periodo di ricerca presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

“La mia competenza” – precisa – “è legata alla risoluzione dei problemi complessi, con particolare attenzione all’innovazione e alla tecnologia. Durante la mia carriera in IBM, sono stato coinvolto in diversi progetti tecnologici e programmi di formazione congiunti con università italiane.”

A seguito di questa esperienza maturata con prestigiosi atenei, nell’autunno 2017, Grossi ha iniziato un percorso professionale parallelo iniziando un dottorando di ricerca industriale in Fisica presso l’Università di Pavia.

“Il tema di ricerca” – sottolinea il giovane vogherese – “è legato alla fisica delle particelle per lo sviluppo di modelli di analisi dati, utilizzando algoritmi basati su computer quantistici con la missione di fornire risposte a problemi industriali. In questo contesto, ho avuto la possibilità di essere co-autore di pubblicazioni scientifiche e relatore in diverse conferenze. Al momento, la mia giornata tipo si divide equamente tra attività di ricerca e lavoro all’interno dell’ecosistema IBM. Sto collaborando con numerosi istituti di ricerca creando collaborazioni e sinergie tra le parti. Coinvolti, oltre all’ateneo pavese, IBM Research Zurich e CERN.”

Grossi lavora sullo sviluppo dei computer quantistici che, secondo gli esperti, potrebbero incidere sempre più, in maniera concreta, nella vita quotidiana.

“I computer quantistici” – afferma il nostro interlocutore – “sono macchine incredibilmente potenti che adottano un nuovo approccio all’elaborazione delle informazioni. Nel 2016, dopo decenni di ricerca, IBM ha reso il computer quantistico disponibile al pubblico tramite il cloud: da allora sono stati condotti oltre 30 milioni di esperimenti. Costruiti secondo i principi della meccanica quantistica, sfruttano complesse e affascinanti leggi della natura che, nonostante siano nascoste ai nostri occhi, sono sempre presenti. In ogni caso, abbiamo fatto un grande passo avanti non solo nella costruzione dell’hardware, ma anche del software e quindi della nostra capacità di ottimizzare gli algoritmi minimizzando l’errore associato al risultato. Abbiamo quindi realizzato un software open source chiamato Qiskit, utilizzato come strumento di ricerca e didattica.

I cosiddetti Quantum Computer non sostituiscono il computer classico, ma forniscono un grande vantaggio in alcuni ambiti, come la scienza dei materiali, l’industria farmaceutica e la fisica delle particelle, che è poi il mio campo di ricerca: in questi scenari, un processore quantistico potrebbe rendere possibili progressi tecnologici di grande portata e difficili da prevedere a priori.”

Ogniqualvolta s’introducono tecnologie innovative, in qualsiasi settore, riemerge l’eterno dilemma uomo-macchina. Difficile prevedere che cosa aspettarsi per il prossimo futuro.

“Nessuno” – commenta il ricercatore – “ha risposte certe per tali questioni. Inutile dire che il futuro ci porterà a perfezionare sempre più le macchine; ed è giusto parlare di intelligenza aumentata.”

“La comunità scientifica e tecnologica” – conclude Michele Grossi – “ha il dovere di trasmettere i giusti messaggi alle persone in modo tale da rendere l’adozione di queste tecnologie sempre più trasparente. Il tema dell’etica diventa quindi di importanza primaria: proprio per questo, come azienda, siamo in prima linea quando deleghiamo alle macchine le decisioni che impattano sulla vita delle persone.”

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