VOGHERA 14/11/2019: “Wine contest” al caffè futurista “Trai2”. Un inno all’eccellenza per sostenere i piccoli produttori locali di qualità
VOGHERA – Un appuntamento conviviale. Una serata fra amici a base di buon cibo, buoni vini e buoni libri.
L’evento organizzato sabato scorso al Bar caffè futurista “Trai2” – un “Wine contest” fra una bottiglia oltrepadana ed una parmense – è stato qualcosa di più di una amabile serata in compagnia.
Il locale di via Matteotti 61, all’angolo con piazzale Marconi, è infatti una piccolissima realtà vogherese che pensa in grande, cercando di promuovere, e difendere dalla inarrestabile globalizzazione, i migliori prodotti enogastronomici locali (non a caso è l’inventore del panino tutto vogherese e oltrepadano, a base di salame di Varzi, “Mafarka”)… lasciando però una porta aperta alle contaminazioni da altre realtà, provinciali, regionali… perché come è noto, la qualità non ha confini.
Ed è anche per questo che i protagonisti della serata sono stati il ‘locale’ Buttafuoco Storico Diana di Castana, e lo ‘straniero’ Lambrusco Ca’ Nova dei Colli di Parma, due realtà piccole ma eccellenti dell’enologia italiana che lottano per avere la meglio sull’inarrestabile appiattimento verso il basso dei gusti (e dei consumi), e che per questo meritavano un appuntamento dedicato alla raffinatezza.
E sempre a proposito di raffinatezza, i due vini presentati al Trai2 sono stati accompagnati da una degustazione di Miele Raro e i Formaggi dell’Oltrepo, nonchè da due primi eccellenti, tagliolini grana e tartufo e risotto ai funghi porcini.
La serata ha visto anche la presenza della compagnia teatrale Under Teatro, che ha interpretano alcune pagine dal romanzo giallo Q.B. del giornalista scrittore Matteo Colombo.
“Credo che sia stata una serata ben riuscita e ben organizzata dove veramente si è riusciti a veicolare un messaggio di qualità – commenta Tommaso Moroni Zucchi amministratore dell’azienda Ca’ Nova di Parma -. Un messaggio di due vini diversi. Il nostro, delle colline di Parma tipicamente dominate dal Lambrusco. Ma un Lambrusco unico nel suo genere, in quanto vino rosso frizzante ottenuto con l’unione della Barbera al 70% e del Merlot per il restante 30: Merlot che solo noi in provincia di Parma abbiamo deciso di impiantare e su cui abbiamo investito tanto.”
“Concorrente” del Ca’ Nova, il Buttafuoco storico dell’azienda Diana di Castana, una delle 14 imprese agricole oltrepadane che fanno parte del Club del Buttafuoco Storico, il sodalizio nato nel 1996 con l’intento di dar vita ad un vino (fermo: 50% Croatina, 30% Barbera, 15% Uva Rara, 5% Vespolina) di elevatissima qualità.
“I due messaggi che stasera hanno lanciato la cantina Canova e la nostra, sono, qualità e passione – commenta Marisa Vecchi dell’azienda Diana, che per via della crisi del mercato locale sta puntando sulla Cina -. Attorno al vino si sviluppa buona parte dall’economia della nostra zona. Per questo il nostro messaggio d’incoraggiamento al settore, che vive un momento non florido, è di prediligere comunque la qualità. Così come suggeriamo sempre ai consumatori di bene vino buono, frutto di attività che prima di tutto è passione e non semplice lavoro.”
“Troppo spesso oggi – aggiunge Marisa Vecchi – si dà molta visibilità al vino che, attraverso un packaging accattivante ma industriale e senza personalità, trasmette un’immagine esteriore bellissima, ma trascura quello che c’è all’interno della bottiglia. Dare spazio al vino di qualità vuol dire invece immettere nell’economia, non solo locale, prodotti provenienti dalle piccole aziende agricole, che per la passione e per l’impegno profuso in ciò che fanno, meritano di essere portate sullo scaffale… meritano visibilità.”
Ideatore della serata l’ingegnere Achille Cester, eclettico imprenditore vogherese oltrepadano.
Perchè una serata come questa?
“Ho voluto invitare a Voghera due amici piccoli produttori che come tanti altri rischiano di restare soffocati dalla globalizzazione e di scomparire, facendo così sparire tanta preziosa biodiversità e tante eccellenze locali.”
“Un piccolo tentativo di farli conoscere e di aiutarli nella loro sempre più difficile attività di produttori.“
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