SANNAZZARO 22/09/2019: Incidente alla raffineria. Romaniello (M5s). Blocco dell’attività senza interventi per la sicurezza di lavoratori e cittadini
SANNAZZARO – L’Onorevole Cristian Romaniello (M5s) ha depositato una interrogazione parlamentare in merito all’incidente avvenuto la scorsa settimana alla raffineria ENI di Sannazzaro de Burgondi.
L’interrogazione sarà presentata all’assemblea alla prima seduta utile e poi inoltrata al Ministro Costa.
E’ forte il richiamo dell’Onorevole ad interventi importanti per evitare altri gravi e pericolosi incidenti, fino a chiedere il blocco dell’attività se non saranno intrapresi dall’azienda tutti gli interventi necessari per mettere in sicurezza i lavoratori e i cittadini. Sempre l’Onorevole ci tiene a far sapere che intende muoversi con il ministero per monitorare i livelli di qualità dell’aria e gli standard minimi ambientali richiesti.
A seguire l’Interrogazione
Presentata dall’On. CRTSIAN ROMANIELLO il 19 settembre 2019
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, al Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico e al Ministro del lavoro – Per sapere – premesso che:
il 17 settembre 2019 presso la raffineria Eni di Sannazzaro de’ Burgondi, in provincia di Pavia, si è verificata un’esplosione, seguita da un pericoloso incendio che, solo per fortuna, non ha causato feriti.
Negli ultimi anni, sempre presso la raffineria di Sannazzaro de’ Burgondi si sono verificati altri gravi incidenti.
A titolo esemplificativo, nel dicembre 2016 una forte esplosione ha causato una enorme palla di fuoco nel cielo con la conseguente devastazione dell’impianto Est. In quella occasione un operaio è risultato ferito e le autorità locali obbligarono la popolazione di tenere le finestre chiuse;
nel febbraio 2017 si è verificato un altro grave incidente, che ha causato un incendio successivamente domato dai vigili del fuoco. Per fortuna, non ci sono state vittime o feriti;
nella precedente interrogazione al Ministro (4/01712), riguardante la discarica di amianto di Ferrera Erbognone che è sorta -scandalosamente- al margine diretto dell’area della raffineria di Sannazzaro de’ Burgondi, l’interrogante aveva evidenziato -tra le altre- criticità riguardanti la mancata applicazione di quanto previsto dalla sentenza n. 313 del 26 gennaio 2015 del Consiglio di Stato che, oltre ad impegnare la pubblica amministrazione a considerare le modifiche normative intervenute successivamente al deposito dell’istanza oggetto di iter di approvazione e secondo cui la tutela dell’ambiente e della salute umana è da ritenere valore prevalente rispetto alla certezza del diritto dell’istante o alla speditezza dell’azione amministrativa, richiama il principio ordinamentale della precauzione in tema di salute e ambiente, il quale vige anche in condizioni di potenziale pericolo relativo ad un periodo di medio o lungo termine e non solo quando un pericolo sussiste;
questo ennesimo episodio evidenzia incapacità nella gestione di un impianto e incuranza delle istanze ambientali e sanitarie, oltre alla sussistenza di un pericolo (dunque, non fermandosi al solo principio di precauzione);
è rilevante il richiamo al rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale avvenuto lo scorso anno con decreto ministeriale n.74 del 7 marzo 2018;
è essenziale verificare lo stato dell’impianto, perché è inaccettabile che tali situazioni si verifichino periodicamente, e valutare anche la chiusura degli impianti, se non si riescono a garantire livelli di sicurezza ambientali e sanitari adeguati;
la popolazione non intende più sopportare lo stato di pericolo costante cui è sottoposta-:
di quali elementi disponga il Governo al riguardo e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere per accertare le cause e la dinamica dell’incidente;
quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare per verificare se la raffineria, vista l’obsolescenza delle strutture impiantistiche, sia ancora in grado di sopportare il carico di lavoro attuale e per assicurare, nel più breve tempo possibile, l’ammodernamento degli impianti o la chiusura dello stabilimento, al fine di evitare nuovi pericolosi incidenti, salvaguardare la vita degli addetti ai lavori e la salute dei cittadini;
se si intendono adottare iniziative per l’intensificazione degli sforzi finalizzati alla vigilanza e al controllo sull’impianto, incrementando la frequenza e l’efficacia delle ispezioni.
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