RIVANAZZANO 15/07/2019: Sequestro del missile. L’ordigno era stato messo in vendita. La trattativa intercettata via WhatsApp e bloccata dalla Digos della Polizia
RIVANAZZANO – Ed ecco tutta la documentazione, anche video, del sequestro di un missile “aria-aria”, giovedì scorso, in un capannone lungo la Sp461, fra Voghera e Rivanazzano, nonm lontano dal vicino aeroporto.
Il ritrovamento è il sequestro è avvenuto ad opera della DIGOS della Questura di Torino, a seguito di un’articolata indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica e diretta dalla Polizia di Prevenzione (UCIGOS).
Indagine, culminata in diverse perquisizioni delegate con la collaborazione degli omologhi uffici di Varese, Pavia (e del commissariato di Voghera), Novara e Forlì, e nell’arresto (convalidato il 12 luglio con applicazione della misura cautelare in carcere) del cittadino italiano Del Bergiolo Fabio, di anni 60, per la detenzione, presso la propria abitazione di Gallarate, di un ingente quantitativo di armi da guerra (tra cui fucili di assalto e mitra) e di armi comuni da sparo, di provenienza perlopiù austriaca, tedesca e statunitense.
Nel medesimo contesto operativo, la Polizia di Stato ha sottoposto a Fermo di Indiziato di Delitto il cittadino svizzero Monti Alessandro Michele Aloise, di anni 42, e il cittadino italiano Bernardi Fabio Amalio, di anni 51, entrambi ritenuti responsabili di detenzione e messa in commercio del missile aria/aria Matra, in utilizzo alle forze armate del Qatar, trovato a Rivanazzano.
Missile di cui si vedono le immagini in un video divulgato dalla Digos, che qui, in questo articolo, vogheranews.it incorpora.
LE INDAGINI
L’attività di polizia giudiziaria, iniziata nel luglio 2018 anche con l’attivazione di intercettazioni telefoniche e telematiche, trae origine dalle attività di alcuni combattenti italiani con ideologie oltranziste evidenziatisi in passato per aver preso parte al conflitto armato nella regione ucraina del Donbass.
Nell’ambito di tale attività, sono stati riscontrati diversi contatti tra uno dei miliziani ed un esperto di armi che avrebbe proposto l’acquisto, per conto terzi, di un missile del quale venivano trasmesse anche alcune foto tramite la messaggistica whatsapp.
Gli ulteriori riscontri investigativi avrebbero consentito di individuare, successivamente, il presunto vero intermediario della vendita, Del Bergiolo Fabio, con precedenti di polizia, che, dopo un’intensa attività investigativa, anche con pedinamenti, è stato sottoposto a perquisizione e tratto in arresto a seguito del rinvenimento all’interno della propria abitazione di un vero e proprio arsenale di armi da guerra e comuni da sparo costituito da:
- N.9 fucili da guerra cd. carabine d’assalto
- N.1 pistola mitragliatrice da guerra Scorpion
- 3 fucili da caccia
- 7 pistole
- 6 parti di armi da guerra (otturatori, caricatori, canne, fusti)
- 20 baionette
- 306 parti di armi da sparo (caricatori, canne, otturatori, silenziatori, ottiche)
- 831 munizionamento di vario calibro
All’interno dell’abitazione dell’arrestato sono stati rinvenuti anche diversi stemmi e cartelli con simbologie naziste (tra cui svastiche e riferimenti alle Waffen-SS).
Subito dopo la perquisizione dell’abitazione di Del Bergiolo (ex funzionario doganale), la Polizia di Stato di Torino si è recata nei pressi dell’aeroporto di Rivanazzano Terme dove, all’interno di un grande deposito, ha rinvenuto un involucro cilindrico di circa 4 metri (foto) contenente un missile aria/aria mod. MATRA MP EM F20 S530 di fabbricazione francese, della lunghezza di 3,54 metri con indicazioni circa la provenienza dalle forze forze armate del Qatar.
La polizia, a seguito del rinvenimento, ha messo in sicurezza tutta l’area circostante al fine di consentire, con le dovute precauzioni e cautele, l’intervento di personale altamente specializzato.
Il personale dell’Esercito Italiano, ha costatato trattarsi di un missile aria-aria (foto) privo di carica esplosiva ma riarmabile da persone specializzate nel settore.
Grazie ad alcuni approfondimenti investigativi sarebbe stata accertata la materiale disponibilità del missile e dell’intero deposito, in capo a Monti Alessandro Michele Aloise e Bernardi Fabio Amalio, entrambi con precedenti di polizia, i quali sono stati immediatamente localizzati in un Hotel adiacente l’aeroporto di Forlì e sottoposti a “Fermo di Indiziato di Delitto” da parte di personale della DIGOS di Torino, in collaborazione con l’omologo ufficio della Questura di Forlì.
Il Deposito, contenente numerosissimo materiale militare, tra cui due contenitori lanciarazzi (foto), è stato sottoposto a sequestro al fine di una più approfondita analisi delle strumentazioni ivi contenute.
L’operazione della Polizia di Stato coordinata dalla Procura di Torino ha interessato le Procure di Forlì, Novara, Busto Arsizio, Pavia e le locali DIGOS delle Questure che sono state dirette dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione-UCIGOS. Le indagini sono ancora in corso.
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