VOGHERA 05/07/2019: Educazione e solidarietà tra l’Oltrepò e l’India. L’«avventura pedagogica» di un giovane insegnante vogherese
VOGHERA – Una nuova avventura in India sospinta da un progetto di studio e di solidarietà tra scuole e associazioni, per imparare, insegnare e mantenere un legame di amicizia tra piccole realtà distanti migliaia di chilometri ma accomunate dall’impegno per un mondo migliore.
È il secondo viaggio in India che tra pochi giorni intraprenderà un maestro di sostegno di Voghera per insegnare inglese e organizzare attività di educazione ambientale. Il maestro è volontario dell’associazione Insieme e “ambasciatore” di quest’ultima e degli Orti Sociali per un gemellaggio tra le due no profit vogheresi e l’organizzazione indiana Ruchi (acronimo di “Centro rurale per gli interessi umani”), la quale opera da quasi 40 anni a favore delle comunità dei villaggi di montagna a 350 km a nord della capitale Delhi.
Dopo un primo viaggio l’estate scorsa, per un campo internazionale di volontariato promosso da Ruchi con le scuole dei villaggi, il maestro torna sulle prime alture himalayane con un progetto universitario e una rete di solidarietà più ampia. «Il collegio docenti dell’Istituto Comprensivo di Casteggio, per cui ho lavorato nell’anno appena concluso – spiega l’insegnante – ha accolto la proposta di aiutare i bambini delle scuole in cui sto per tornare, contribuendo a una raccolta fondi per comprare in India materiale di cancelleria per gli alunni, come ho fatto l’anno scorso».
Al sostegno delle associazioni Insieme e Orti Sociali di Voghera e dell’istituto di Casteggio si aggiungono inoltre l’asilo “Pupi solari” di Rivanazzano Terme e singoli cittadini. «In totale ho raccolto oltre mille euro: con questi fondi sosterremo le attività di Ruchi con le scuole, i contadini e i gruppi di mutuo-aiuto delle donne dei villaggi», spiega il maestro, che torna in India con un progetto di tirocinio approvato dalla facoltà di Scienze della Formazione Primaria dell’università Milano-Bicocca. «Fino a un paio d’anni fa – spiega l’insegnante – svolgevo un’altra professione. Anche grazie all’avventura pedagogica in India, ho deciso di iscrivermi di nuovo all’università per ottenere la laurea da maestro elementare. È la dimostrazione che il volontariato fa bene soprattutto a se stessi, perché si impara a conoscersi meglio, si allargano gli orizzonti culturali e si creano preziose relazioni interpersonali. Vado in India sapendo di apprendere più di quanto potrò insegnare».
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