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PAVIA VOGHERA – L’attività podistica nella provincia di Pavia è molto intensa e variegata. Viene gestita da tre enti soprattutto. La Fidal organizza sia l’attività giovanile (campestri e pista) sia quella assoluta (junior e senior) e quella master over 35.

In quest’ultimo settore il Gran Prix comprendeva quest’anno 40 gare. Se ne sono svolte 39 per l’annullamento del cross a Pavia di novembre, causa piena dal Ticino.

La Uisp provinciale gestisce 31 gare. La sua stagione parte a dicembre ed è quindi già iniziata la nuova. Al contrario della Fidal che segue l’anno solare. Gli enti di propaganda sportiva sono da anni riuniti. E anch’essi hanno un cospicuo calendario di gare, che conta una quarantina di eventi agonistici a stagione. Le gare Fidal sono delle varie tipologie (pista, strada, notturna, maratonine, campestri, montagna, staffette) cui da pochi anni si aggiunge il trail. Anche la Uisp ha la stessa gamma di gare. Gli enti propongono gare diverse.

Alle corse campestri, corse in montagna e su strada (anche notturne in estate) viene aggiunta una serie di prove a partenza libera. Gestite dalla Fiasp. Li non c’è classifica, ognuno le fa al passo che preferisce, e sono aperte anche ai camminatori. Manifestazioni che hanno un grosso successo partecipativo. Diciamo che l’offerta è varia, il calendario molto fitto. Tanto che in alcune date la gare si sovrappongono.

Diverso è il discorso qualitativo. Il livello delle corse non è sempre alto. Ci sono un certo numero di manifestazioni di buon livello, con tutti i servizi necessari. Come docce, spogliatoi, bagni, deposito borse, ristoro adeguato. Percorsi validi, ben segnalati. Attenzione insomma alle esigenze di chi corre. Ma anche diverse gare con lacune anche significative. Che non vengono corrette dagli organizzatori. Che cercano solo di economizzare, visti i costi crescenti dei vari oneri. Anche dal lato sicurezza molto andrebbe fatto. Ci sono percorsi pericolosi, soprattutto nelle corse in montagna e nelle corse notturne. E chi sovrintende l’attività non controlla la sicurezza sui tracciati. Rispetto a venti anni fa non c’è miglioramento del livello qualitativo. Del resto sono proprio gli atleti a non lamentarsi mai, o quasi. Se non per fattori marginali, legati a premiazioni e categorie. Forse ci vorrebbe piu coordinamento tra i tre enti, e maggiore attenzione alla sicurezza e ai servizi fondamentali. Quindi sarebbe meglio se ci fossero meno corse, ma un livello medio maggiore. La partecipazione non è sempre numerosa. E la media è sui 100 partecipanti a gara.

Pochissimi eventi hanno numeri significativi. E chi organizza ha quindi costi a volte notevoli. Molte valide gare sono scomparse, proprio per fattori di eccessivi costi. O per mancanza di personale. Partecipano all’attività circa 500-600 podisti, di una ventina di società. L’età media però è cresciuta molto. Sono pochi relativamente gli atleti dai 20 ai 29 anni. Le categorie piu numerose sono dai 45 anni in su. Alcuni anni fa si iniziò a proporre una categoria over 70, e oggi il numero di atleti di questa fascia di età è già significativo. Si allunga la vita sportiva. Ma manca un po il ricambio. Mentre nettamente cresciuta la presenza femminile, sia in termini quantitativi che qualitativi. Una considerazione viene parlando con chi gareggia regolarmente. Probabilmente al podista pavese medio non interessa avere tante gare, ma che ci sia una migliore organizzazione generale.

foto massimo sartirana