VOGHERA 09/12/2018: “Prima dell’alba”. Nel libro di Malaguti “l’inutile strage” e la ferocia della guerra
VOGHERA – A pochi giorni dalla conclusione delle iniziative ufficiali sul centenario della Grande guerra (una occasione sprecata per uscire dagli schemi retorici e aprire una vera riflessione sulle conseguenze del conflitto evidenti nella crisi delle democrazie, la diffusione della violenza, l’affermazione del fascismo e del nazismo, ecc…) il romanzo di Paolo Malaguti “Prima dell’alba” – presentato sabato scorso – racconta “l’inutile strage” uscendo dalla nebbia nazionalista e militarista, con una storia particolare (accompagnata dalla preziosa documentazione sul “lessico della trincea”, per capire il gergo usato dai soldati in quell’inferno). La vicenda ruota attorno alla morte del generale Andrea Graziani, nominato da Cadorna “Ispettore generale del movimento di sgombero delle truppe in ritirata” nei giorni di Caporetto del novembre 1917, soprannominato “il boia” per avere ordinato numerose fucilazioni sommarie di soldati. A guerra finita Graziani diventa Luogotenente della Milizia fascista e nel febbraio 1931 viene trovato cadavere lungo la linea ferroviaria Firenze Prato. La “verità ufficiale” parla di caduta accidentale fuori dal treno con il quale stava rientrando a casa, ma il racconto di Malaguti attraverso due figure, l’ispettore Malossi ed un ex combattente “il Vecio”, delinea uno scenario diverso che toglie il velo alla ferocia della guerra e dei drammi subiti da migliaia di giovani nel fango delle trincee…
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