VOGHERA 26/03/2018: Scuola, sport e Forze dell’Ordine in rete contro il bullismo. Convegno all’IC di Via Marsala
VOGHERA – Il bullismo rappresenta ormai un vero fenomeno sociale, e in qualche caso persino un’emergenza educativa. Può entrare nella vita dei ragazzi attraverso i banchi di scuola, gli spogliatoi della palestra ma sempre più spesso passa per il canale subdolo e potentissimo rappresentato dai social media, trasformandosi in cyberbullismo. Per fare il punto sul problema e sulle strategie di intervento l’IC di Via Marsala, in collaborazione con l’ASD Centro Arti Marziali di Pavia, ha organizzato un incontro rivolto a docenti e genitori con l’obiettivo non solo di informare gli attori coinvolti ma anche e soprattutto di costruire una rete in grado di affrontare e gestire il problema.
Ad aprire il convegno, che si è tenuto nella mattinata di sabato 24 marzo presso la scuola Pascoli, il saluto dell’Assessore Marina Azzaretti che ha sottolineato quanto sia importante, soprattutto in un piccolo centro come Voghera, attivare una collaborazione proficua e diretta fra gli Enti locali, le Scuole e le Forze dell’Ordine che consenta di mettere in atto capillari interventi di prevenzione. Un quadro aggiornato e approfondito del bullismo è stato presentato da Stefania Scapolan, assistente sociale e criminologa forense: “Il fenomeno è diventato così complesso e pervasivo”, ha dichiarato, “che non può essere gestito solo dalla famiglia o solo dalla scuola ma richiede una collaborazione reciproca tra le parti. Solo così si può sperare di far prendere consapevolezza a tutti gli attori coinvolti nella dinamica: le vittime, i bulli e il gruppo dei testimoni che ha una fondamentale responsabilità”.
Nella prevenzione un ruolo importante può essere giocato dallo sport, a patto che questo non venga inteso come competizione individualistica ma come reciproco rafforzamento fra il gruppo e il singolo. È il caso delle arti marziali, che si stanno affermando sempre più come strumento di intervento sia a livello individuale sia nel gruppo classe. Le arti marziali, hanno spiegato i referenti del Centro A.S.D. di Pavia, aiutano a prendere consapevolezza di sé e a canalizzare in forma positiva gli impulsi aggressivi che possono portare al bullismo.
“Grazie allo sport molte vittime di bullismo hanno imparato ad avere fiducia in sé stesse e alcuni bulli a rischio di devianza si sono salvati”. Ma prendere consapevolezza del bullismo significa anche conoscere gli aspetti legali e penali implicati.
“Alcuni genitori continuano a pensare che un atto di bullismo sia solo una ragazzata”, ha dichiarato il Luogotenente Giovanni Galletta, del Comando Carabinieri di Voghera, “ma in questo modo non aiutano i figli ad assumersi le proprie responsabilità”.
Ecco perché è importante che siano le stesse Forze dell’Ordine a entrare nelle scuole, fin dalle primarie, per far riflettere i ragazzi sulle conseguenze delle proprie azioni. In questo senso la scuola può davvero fare molto: non solo monitorando e intervenendo laddove serve, ma anche diffondendo la cultura della legalità e l’esempio positivo di buone pratiche di cittadinanza attiva. È ciò che fa, ormai da anni, il CPL (Centro di Promozione della Legalità) della Provincia di Pavia, di cui l’ IC Marsala è fra i fondatori. “Sono molte le iniziative che le 18 scuole della rete promuovono in questo campo”, ha spiegato la Prof.ssa Federica Scarrione del Liceo Galilei, referente del Centro Provinciale, “progetti, eventi, corsi di formazione, partecipazione a manifestazioni regionali o nazionali. Ma ciò che più importa è lo spirito che accomuna queste iniziative: diffondere fra gli studenti un’immagine positiva della legalità e delle forze che la rappresentano.”
A conclusione della mattinata la Dirigente Scolastica Maria Teresa Lopez ha ringraziato tutti coloro i quali sono intervenuti portando il loro prezioso contributo.
“Per diventare davvero una comunità educante preparata ad affrontare le sfide educative del presente è importante che le varie agenzie del territorio coinvolti si prendano per mano, superando l’individualismo e offrendo un modello di collaborazione vincente anche agli studenti e alle famiglie.”
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