VOGHERA 08/03/2017: Investimenti in metalli preziosi. Società vogherese indagata per riciclaggio, truffa, abusiva raccolta del credito
VOGHERA – La Guardia di Finanza sta conducendo un’operazione di contrasto al fenomeno dell’abusivismo bancario e delle truffe finanziarie. I finanzieri del Comando Provinciale di Pavia, su disposizione della locale Procura della Repubblica, stanno effettuando numerose perquisizioni presso gli uffici di una società di Voghera dedita alla truffa ed alla raccolta abusiva del credito mediante la proposizione di fittizi investimenti in “quote aurifere”.
Le indagini, condotte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Voghera, avrebbero permesso di raccogliere elementi tali da accusare la IPI S.r.l. di Voghera di svolgere presunte attività fraudolente.
Gli accertamenti avrebbero fatto emergere una ramificata presenza della società su tutto il territorio nazionale con uffici e sedi nelle province di Milano, Torino, Monza, Cosenza, Palermo, Verona, Bologna e Campobasso.
Come spiega la stessa ditta, la società “è impegnata nel porsi come intermediaria tra il cliente e la società venditrice, nella diversificazione di collocamento del patrimonio, garantendo servizio di consulenza a 360° in base alle esigenze e disponibilità, proponendo in primis la gestione dei metalli preziosi (Oro, Argento, Platino e Palladio) metalli con alti standard di purezza garantiti”.
Mentre “la Mission” è quella di “promuovere la gestione e la vendita dei metalli preziosi, Oro in primis, metallo prezioso per eccellenza contro la svalutazione monetaria, ponendosi come intermediaria con il Cliente Acquisitore e la società referente fornitrice.”
“L’impegno”, invece, è quello di “seguire il cliente acquisitore dalla fasi di acquisto a quella di vendita e comunque per tutto il periodo in cui deterrà depositato a gestione il metallo prezioso acquistato”.
Come sarebbe emerso dalle indagini, i clienti della ditta (alcune centinaia) chiedevano di fare degli investimenti, che di solito si aggiravano intorno ai 15-20 mila euro.
Il meccanismo proposto loro sembrava funzionare, ma solo per poco tempo, perchè i soldi degli interessi versati ai clienti non provenivamo dell’investimento dell’oro acquistato ma dai versamenti di altre vittime. Il sistema sarebbe andato avanti per circa due anni, poi le denunce e l’intervento delle forze dell’ordine.
Allo stato delle indagini della Finanza, risultano due indagati, due uomini di 44 e 49 anni. I reati addebitati loro sono quelli di riciclaggio, truffa, abusiva raccolta del credito ed utilizzo di marchi mendaci.
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