VOGHERA 01/12/2016: Vertenza Imu. Affronti. Regolare e motivato il nostro operato. Gravi i danni subiti dalla città
VOGHERA – Sulla sentenza del Tar della Lombardia che dà ragione al Comune di Voghera nella vertenza Imu (il Comune aveva varato nuove aliquote più elevate, legittime, ma votate fuori tempo massimo) avviata dal Ministero (il quale chiedeva la restituzione della sovrattassa, in tutto 80mila euro, ai cittadini), interviene anche Nicola Affronti, al tempo presidente del consiglio comunale.
“Noi all’epoca siamo stati attaccati, dal Partito Democratico in modo particolare, prendendoci degli incapaci. Alla luce della sentenza di ieri certi soloni hanno avuto una forte smentita dei loro attacchi e la conferma del buono operato dalla nostra amministrazione comunale.”
L’esponente dell’Udc spiega anche perchè interviene.
“Parlo perchè quando, su proposta dell’Amministrazione, ho messo all’ordine del giorno nel consiglio comunale questa delibera, c’erano tutti in pareri favorevoli: del settore finanziario, del segretario generale… e c’erano le firme del sindaco e dell’assessore. Quella delibera era stata votata. Era stata contestata. Ma alla fine come si vede avevamo ragione noi.”
Affronti difende anche nel merito la legittimità dell’operato svolto nel 2015: quando il Comune stabilì tasse più alte per la la casa.
“Se tu Stato dai la facoltà agli Enti locali di stabilire l’aliquota fra il valore X e il valore Y, e l’Ente locale si attiene a quell’intervallo l’Ente non viola nessuna legge”.
Quanto invece alla questione della ritardata adozione delle aliquote (il 5 Agosto anziché il 30 luglio del 2015), l’ex presidente ricorda come a memoria d’uomo “Ci sia sempre stata una proroga dello Stato nell’adozione da parte dei Comuni della aliquote. Proroga che nel 2015, dopo 20 anni, non c’è stata”.
Affronti respinge anche le tesi dello “Stato contro Voghera”.
“Il realtà – precisa Affronti – il Ministero ha impugnato la nostra delibera insieme a quella di un altro migliaio di Comuni, compresi quelli amministrati dal Partito democratico. Senza contare che era stata anche avanzata l’idea di un intervento legislativo per sanare l’intera questione”.
Sotto l’aspetto più “politico” Nicola Affronti è duro con l’atteggiamento tenuto dall’opposizione di allora.
“La cosa che forse mi amareggia di più della vicenda è il tifo negativo da parte del Pd, quasi a sperare che il Comune venisse condannato per poi dire: avevamo ragione noi. Questo non mi è piaciuto, perché comunque alla fine si trattava di soldi che erano stati programmati perchè servivano alla città”.
“A nessuno di noi per arrivare a far quadrare il bilancio – aggiunge sul medesimo tema Affronti – piace far pagare di più i cittadini. Ma questo aumento era soprattutto dovuto al completo taglio dei trasferimenti da parte dello Stato, tagli fatti da un Governo che non è ascrivibile a noi. Ci dicevano: voi aumentate le tasse. Ma il nostro aumento era dovuto perchè a Roma c’era qualcuno, ora il Pd, prima ancora Monti, che ci aveva azzerato i trasferimenti.”
Infine un pensiero sulle conseguenze dei tagli decisi dal commissario per far fronte alla possibile vittoria del Ministero.
“Spiace – conclude Affronti – che oggi quei soldi siano bloccati e che continuino ad esserlo (per via di un eventuale ricorso al Consiglio di Stato da parte del Mef ndr). Questo rappresenta un grave danno per la città, le cui condizioni e il cui degrado, per via di una gestione commissariale che ha tagliato ovunque… dall’Ascensione, alle asfaltature, alle luminarie natalizie, sono sotto gli occhi di tutti.”
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