VOGHERA 25/10/2016: Aperto con una relazione sulla Medicina estetica l’anno sociale del Lions
VOGHERA – Venerdì scorso al Ristorante Selvatico in Rivanazzano Terme si è tenuta la serata d’apertura dell’anno sociale 2016/2017 del Lions club Voghera Host, diretto dal Presidente Luca Galbiati.
Alla serata ha partecipato come ospite Umberto Cortinovis, responsabile della Divisione di Chirurgia Plastica Senologica e Ricostruttiva della Fondazione Istituto Nazionale Tumori di Milano, il quale ha svolto una interessante e apprezzata relazione sul tema: “La medicina estetica tra mito e realtà”, illustrando che cos’è la medicina estetica.
Cortinovis ha evidenziato la differenza tra l’utilizzo della chirurgia con finalità ricostruttive a seguito di traumi o patologie e l’impiego invece di tecniche chirurgiche rivolte a correggere quelle che vengono soggettivamente ritenute come imperfezioni estetiche o i segni dell’invecchiamento.
Nel campo della medicina estetica, è stato spiegato, si possono infatti distinguere richieste dei pazienti motivate dal desiderio di correggere caratteristiche fisiche percepite come motivi di disagio psicologico, e ragioni invece dettate dal desiderio di adeguare il proprio aspetto fisico a canoni di estetica tante volte influenzati dai mass media, nonchè dal desiderio in particolare di rimuovere i segni esteriori del passare del tempo.
Nel corso della relazione del Professore è stato evidenziato come in tali casi sia fondamentale il rapporto che si instaura tra medico e paziente, in cui da una parte vi sono le elevate aspettative di chi vuole cambiare il proprio aspetto esteriore, rincorrendo magari il mito di una eterna giovinezza, e dall’altra il compito del medico che deve interpretare correttamente tali bisogni e richieste e informare il paziente sugli effettivi risultati conseguibili con l’impiego delle tecniche di medicina estetica e sugli eventuali limiti di tali risultati.
Se dunque la medicina estetica può certamente migliorare l’aspetto fisico delle persone e far apparire esteriormente un po’ più giovani – è stata la morale della breve dissertazione – persino il paziente più esigente dovrà comprendere come anche il più riuscito intervento chirurgico non potrà purtroppo fermare per sempre l’inevitabile trascorrere del tempo.
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