RETORBIDO 05/10/2016: Pirolisi. Ancora riflettori accesi sul progetto. La politica si muove ma l’incertezza resta.
RETORBIDO – Non si spegne l’attenzione della comunità oltrepadana sul caso Pirolisi a Retorbido.
Lunedì pomeriggio (vedo foto) l’Europarlamentare Alberto Cirio, invitato da Federico Taverna, consigliere comune (sospeso) di centrodestra a Voghera, è arrivato nel piccolo comune oltrepadano per fare il punto sulla questione anche a livello comunitario (spiegando che la guardia è alta anche lì affinchè questo progetto non venga realizzato). Di fronte a lui i rappresentanti del “Comitato No inceneritore” e i Sindaci del territorio. Primo fra tutti quello di Retorbido.
Isabella Cebrelli ha ringraziato Taverna e detto “sono sicura che rimanendo uniti e con l’aiuto di persone autorevole e serie come l’onorevole Cirio riusciremo a vincere la nostra battaglia. E poi io confido anche nelle dichiarazioni del Presidente Maroni, che più’ volte pubblicamente ha dichiarato la sua contrarietà’ all’impianto. E’ pur sempre il Presidente o no? Dobbiamo essere fiduciosi”.
Sempre in tema, in particolare sulla decisione che deve essere presa dalla Regione (rimandata al 23 Novembre), ieri invece, in seduta d’Aula del Consiglio Regionale, la consigliera regionale pavese del M5S, Iolanda Nanni, è tornata a chiedere il rigetto del progetto depositando il suo quarto atto istituzionale contro l’impianto di Retorbido, un’interpellanza, in cui ha evidenziato le “gravi criticità”, e soffermandosi “sulle lacune della valutazione di impatto sanitario (VIS), depositata dalla IET a fine marzo scorso, che risulta incompleta e deficitaria”.
Ecco a dichiarazione di Iolanda Nanni dichiara.
“Da gennaio 2015 a oggi, con quattro interrogazioni, il M5S ha evidenziato che il progetto dell’inceneritore di Retorbido è un pasticcio che fa letteralmente acqua da ogni parte. Oggi è emersa una ennesima criticità: infatti le integrazioni fatte dalla IET sulla valutazione di impatto sanitario, affidata all’Istituto IRCCS Mario Negri, risultano incomplete e deficitarie. E’ gravissimo che la IET, che ha avuto a disposizione oltre un anno per farlo, non sia stata in grado di fornire una documentazione completa ed esaustiva sulle emissioni pericolose..
“Nell’interpellanza – continua Nanni – chiedo alla Regione di rigettare il progetto, essendo scaduti tutti i termini per IET per presentare ulteriori integrazioni ed avendo la stessa depositato un’analisi incompleta e parziale sugli impatti sanitari e ambientali delle emissioni. La normativa infatti prescrive che tutte, nessuna esclusa, le emissioni inquinanti e potenzialmente pericolose per la salute debbano essere analizzate nell’iter di autorizzazione, con tempi certi e scadenze perentorie. La normativa pertanto non consente alla società proponente di depositare valutazioni di impatto sanitario che analizzino solo in parte le emissioni pericolose, trascurandone altre con un generico rimando al domani, chissà quando! Tempo scaduto: è ora di tirare i remi in barca: i tecnici di Regione Lombardia hanno davanti una sfilza talmente lunga di criticità macroscopiche che dovrebbero essere ciechi per non essersene ancora accorti.”
“Con decreto del 19 settembre 2016 – continua Nanni – Regione Lombardia ha di nuovo preso tempo, prolungando di altri 60 giorni il procedimento di valutazione di impatto ambientale. Questa proroga è del tutto ingiustificata perché Regione ha già in mano tutti gli elementi per rigettare il progetto senza ulteriori esitazioni e inutili cincischiamenti.
La proroga può avvenire solo nei casi in cui è necessario a procedere ad accertamenti ed indagini di particolare complessità, quindi non sarebbe valida per il caso di Retorbido sul quale tutte le criticità legate all’assurdo progetto sono state già ampiamente individuate e capillarmente discusse.
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