GODIASCO VOGHERA 27/09/2016: Tragedia sfiorata sulla provinciale. Ciclista senza luci buttato e terra da un’auto in transito. L’episodio solleva l’attenzione sul fenomeno, che coinvolge particolarmente i migranti, privi di altri mezzi di locomozione
GODIASCO VOGHERA – Lo spettro che molti temono e vedono oramai come un pericolo quotidiano ieri sera stava per avverarsi. Intorno alle 19.30 un’auto si è scontrata con un richiedente asilo a bordo di una bicicletta. Il ragazzo, un nigeriano di 25 anni, si trovava lungo la Sp461 nel tratto che da Salice porta a Godiasco. L’impatto è avvenuto all’altezza dell’ingresso della ex deposito militare. Il ragazzo è stato colpito con lo specchietto dell’auto di un uomo residente a Brallo che procedeva in direzione di Varzi.
Il ciclista – che molto probabilmente si stava recando all’albergo di Piazza della Fiera a Godiasco, dove da più di un anno è ospitato insieme ad altri – è caduto a terra fortunatamente procurandosi lesioni lievi. Un grosso spavento invece per l’automobilista, che a raccontato di non averlo visto.
Sul posto per i soccorsi, l’ambulanza della Croce di San Francesco e una pattuglia del norm dei carabinieri di Voghera. Il 25enne è stato portato all’ospedale di Voghera per accertamenti.
Il fenomeno dei ciclisti che viaggiano senza luci non è limitato a Godiasco, teatro ieri del pauroso episodio, e nemmeno circoscritto ai migranti, ma è particolarmente evidente in questi ultimi perchè hanno solo le due ruote come mezzo di locomozione e sono molto mobili sul territorio, anche extraurbano (molto battuta è via Piacenza a Voghera, al fondo della quale sorgono i centri commerciali all’esterno dei quali i migranti spesso stazionano per chiedere l’elemosina).
Il problema è annoso e riguarda un po’ tutto l’Oltrepo. Preoccupazioni ci sono come accennato a Voghera, soprattutto nel zone in cui sorgono gli hotel che ospitano i richiedenti asilo.
Situazioni pericolose sono da tempo segnalate nella via (e nell’adiacente via Amendola), dove i migranti oltre a girare senza luci, sono stati visti andare contromano, sia sul ponte dello Staffora; sia nel tratto fra il sovrappasso della Greenway e l’imbocco di strada Grippina (nei pressi cioè dell’hotel Zenit).
Problematica cui alcuni anni fa il Comune aveva cercato di ovviare convincendo i giovani ad indossare le fasce catarifrangenti, ma senza successo.
Alla luce di ciò per cercare di risolvere un problema divenuto quotidiano, serverebbe forse una campagna di educazione stradale (e qualche sanzione). Campagna (e sanzioni) che, detto per inciso e per amor di verità, dovrebbero coinvolgere pesantemente anche i vogheresi, per nulla esenti dal cattivo costume di girare al buio senza fari o giubbotti catarifrangenti.
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