VOGHERA 05/09/016: Spazio53. Inaugurata sabato la mostra di sculture: “IL FABBRO“. A ruba le opere di Tullio Raffinetti
VOGHERA– Sabato pomeriggio, dopo la pausa estiva, sono riprese le esposizioni nella galleria SPAZIO 53 con una bella mostra di sculture: “Il Fabbro” dell’artista Tullio Raffinetti. “Al vernissage, presentato dall’avvocato/scultore Ettore Nicotra, oltre all’autore, erano presenti moltissimi estimatori dell’artista che hanno fatto incetta delle “ferree” opere”, spiega Arnaldo Calanca di Spazio53.
(Foto facebook spazio53 Alessandro Plebe)
LA MOSTRA
Ferro e fuoco, sinonimi di distruzione, si sono trasformati sotto le amorevoli percosse del fabbro Tullio Raffinetti in elementi gentili e senza ombra di dubbio in creazioni artistiche le cui motivazioni sono taciute dall’assoluta volontà dell’autore. La sensazione del tempo e la graduale trasformazione delle forme, ben rappresentate nell’arte moderna, gli danno ragione. La lunga vita callosa non gli ha impedito di rifugiarsi dietro lo spettro dell’arte per esprimere con assoluta padronanza della materia i suoi personali fantasmi che lo rendono indipendente e unico. Dai suoi lavori emergono come fiori nel deserto: la passione per la novità, l’equilibrio, le armoniche proporzioni, l’astratto per il concreto, il mistero della lirica interna ed in modo particolare il desiderio di sorprendere se stesso più che gli altri.
L’AUTORE
Tullio Raffinetti è nato a Casteggio nel 1928. Vive a Lungavilla. Si fece uomo studiando alla Scuola Professionale di Voghera che lo licenziò libero e capace con questo monito: ”Canta la gioia del tuo intelligente lavoro, la grandezza delle piccole opere delle tue mani, la dignità dei mestieri manuali per il benessere tuo e della società”.
Nel tempo si impegnò in avventure artistiche e sociali (allenatore di calcio, attore teatrale, capo scout, assessore comunale) ma solo il lavoro di fabbro gli diede la felicità. Di questa sua dote se ne accorse il pittore Augusto Piccoli che gli affidò negli anni ‘50 l’esecuzione delle sue opere in ferro. Piccoli lo rese visibile al mondo degli artisti frequentatori del Giamaica in Brera, dichiarando la sua “invidiosa” ammirazione per Tullio che sempre lo stupiva nel dominio dei metalli. Da lì nacque l’amicizia con lo scultore Luigi Grosso che gli affidò l’esecuzione di una sua grande opera posta davanti al tribunale di Como. Lavorò con gli architetti più in vista di Milano, scoprendo segreti, illusioni e nuove tecniche.
Da diversi anni si occupa solo di produzioni artistiche regalando la vetrina delle esposizioni ai numerosi collezionisti delle sue opere.
La mostra ha il patrocinio del Comune di Voghera – Assessorato alla Cultura e UNICEF.
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