MILANO 23/06/2016: Pirolisi. Conferenza dei servizi con luci e ombre per le speranze del Popolo del No. Niente “criterio escludente” nella procedura di Via. Ma sono state sollevate presunte carenze tecniche che potrebbero mettere in crisi il progetto
MILANO – Niente “grande giorno”, niente “giorno più lungo”. La conferenza dei servizi tenutasi oggi alla Regione sul caso Pirolisi non ha portato ad alcuna decisione definitiva sull’impianto di recupero pneumatici previsto a Retorbido.
Nonostante ciò sono molte le novità emerse dalla Conferenza al “Pirellone”. Novità sia negative che positive per la popolazione oltrepadana, che da mesi attende di sapere cosa ne sarà di una questione vissuta da residenti come pericolosa per la salute propria e del territorio.
Partendo dalle note negative per chi si oppone al progetto, i tecnici regionali che stanno curando la procedura di valutazione d’impatto ambientale (Via), hanno stabilito che il “criterio escludente” introdotto poche settimane fa dalla Giunta regionale (relativo all’impossibilità di posizionare un’attività di lavorazione dei rifiuti lungo il corridoio del torrente Staffora) è applicabile solo dal momento in cui è comparsa sul Bollettino ufficiale della Regione: escludendo così l’applicabilità al caso Retorbido (e dando una mazzata per gli oltrepadani che speravano in questo fattore per ottenere più facilmente il no).
A fronte di questo però in Conferenza sono emerse anche note che lasciano sperare la popolazione.
I tecnici hanno infatti sottolineato che le motivazioni che hanno portato la Giunte regionale a dar vita a quel “criterio escludente” dovranno essere tenute in considerazione nella decisione finale sul progetto.
Ma speranze per la popolazione arrivano anche dalle osservazioni tecniche fatte sul progetto da parte dei consulenti del Comune di Retorbido (Spiega il sindaco Isabella Cebrelli: “Non e’ arrivato il NO all’impianto ma grazie al lavoro ed allo studio del nostro consulente ing. Stefano Bina abbiamo consegnato alla commissione materiale che attesta le tante incongruenze che ci sono nel progetto e poi confidiamo molto nel sostegno della commissione petizioni di Bruxelles che ha scritto all’Ass. Terzi chiedendo documentazione riguardo appunto il progetto della pirolisi”).
Dunque da una di queste osservazioni sembrerebbe emergere un errore contenuto nel progetto (legato ad aspetti altimetrici) presentato dalla ditta Tire. Un errore che, se confermato, costringerebbe la società milanese a ripresentare un nuovo progetto il quale, questo sì, dovrebbe fare i conti con il “criterio escludente” varato dalla Giunta Regionale.
A spiegare i contenuti del presunto ‘”errore” è il sindaco Isabella Cebrelli, che su tale base pensa che “i tecnici potrebbero e dovrebbero dire NO subito”. “L’impianto – spiega Cebrelli – è stato costruito su un’altezza sbagliata in quanto è stata calcolata l’altezza di campagna a m. 185 anziché m. 143: per cui tutto il progetto è basato su quote sbagliate risultando un progetto falsato” (su tale base il sindaco ha “chiesto l’immediato rigetto” e si dice sicura “che la commissione non avrà scappatoie in sede di verifica delle osservazioni presentate ieri”.
All’audizione di ieri intanto , insieme alla ditta proponente, hanno partecipato anche i sindaci dei comuni di Retorbido e Rivanazzano e i rappresentanti dei comuni di Voghera, Torrazza e Codevilla, ognuno dei quali ha illustrato la propria documentazione.
“Il nostro Comune ha presentato una relazione del dottor Guido Gardumi sulle ricadute sanitarie del progetto – spiega Romano Ferrari sindaco di Rivanazzano -. Inoltre abbiamo portato una relazione di Federterme sulle ricadute economiche dello stabilimento sul turismo termale”.
Ferrari e gli altri amministratori hanno poi ricordato ai tecnici regionali la lettera dell’Europa arrivata in Lombardia a tempo di record proprio ieri.
Su questo Romano Ferrari ha ringraziato “il parlamentare europeo Cirio che ci ha accolti a Bruxelles, il sindaco di Voghera Carlo Barbieri e il consigliere Federico Taverna per l’importante trasferta a Bruxelles”, trasferta “Grazie alla quale ora la Regione sa che anche l’Europa ci guarda”, conclude Ferrari.
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