VOGHERA 19/09/2015: Violenza sui bambini. Oggi al Museo storico un convengo dell’associazione Chiara e dell’Apic
VOGHERA – L’Apic (Associazione psicologia integrata e complementare) e l’associazione Chiara, guidata dalla presidente Cristina Boffelli (a sx nella foto), organizzano, con il patrocinio dell’assessorato alla Famiglia del Comune di Voghera (guidato da Simona Virgilio, a dx nella foto), un convegno dal titolo “C’è chi dice no. Violenza assistita: aspetti operativi e integranti”.
Il convegno si svolge oggi al Museo Storico in due sessioni: alla mattina a partire dalle ore 9,00 e quella pomeridiana a partire dalle ore 14,00. Per info è possibile inviare un’email a info@apic.pv.it.
Spiega l’associazione.
“Non sono solo le donne le vittime di violenza, purtroppo, spesso, assistono alla violenza anche i bambini.
Anche solo percepire o sentire l’ambiente familiare come un recinto che invece di donarci serenità, è come una continua polveriera che potrebbe esplodere in qualsiasi momento.
L’illusione che i bambini NON sentano, non capiscano, è necessario venga sfatata e che ogni genitore sappia che il suo ruolo di accudimento non può essere limitato a fornire le cure pratiche o materiali.
La cosa più importante per una crescita sana è la stabilità affettiva.
Per i bambini che vivono in un ambiente violento, aumentano i rischi di essere direttamente oggetto di violenza.
Per i bambini, sempre attentissimi e spaventati dal l’atmosfera che li circonda, ogni segnale, ogni cosa che non c’è più perché rotta nell’ultima lite, lo sguardo triste, il labbro gonfio il braccio rotto … Sono fonte di allarme e di paura.
Spesso i bambini equivocano sulle cause del conflitto tra i genitori attribuendole a se stessi; sono stati cattivi e, comunque, non come i loro genitori vorrebbero.
Sbagliati sono rimproveri tipo: “ non fare i capricci altrimenti io e papà litighiamo”…
I danni che derivano dal vivere la realtà della violenza sono gravissimi.
I bambini provano paura e confusione vedendo i propri genitori, instabili, vittime, persecutori, buoni e cattivi.
Purtroppo questi bambini riterranno normale subire violenza o procurare violenza. Una volta adulti avranno la probabilità, quasi la certezza, di ricercare situazioni affettive violente, di non farsi rispettare poiché avranno appreso di NON meritarlo.
Quello che noi siamo, è il frutto di ciò che abbiamo vissuto
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