TORRAZZA COSTE 06/08/2015: Vino. Riccagioia. Villani Pd. “Il Centro di ricerca è un’eccellenza da valorizzare”.
TORRAZZA COSTE – Nel gran marasma nato all’interno del vino oltrepadana non c’è solo l’inchiesta sulla falsificazione della Doc alla cantina Sociale di Broni ma anche la messa in liquidazione da parte della Regione del centro Riccagioia.
Per Giuseppe Villani, consigliere regionale del Pd, e il territorio pavese il Centro di ricerca formazione e servizi della vite e del vino Riccagioia di Torrazza Coste è un’eccellenza da valorizzare.
Lo scrive in una lettera inviata oggi, giovedì 6 agosto 2015, all’assessore regionale all’Agricoltura Fava.
“Il Centro è una società consortile per azioni mista pubblico-privato di cui Ersaf detiene il 48% delle azioni, di cui si sta procedendo alla dismissione – scrive Villani –. La società, costituita solo nel 2010, ha quale scopo la gestione del Polo di ricerca sviluppo e innovazione di Riccagioia, e di tutte le strutture e le attività ad esso connesse, a supporto della filiera vitivinicola, con lo scopo di promuovere il progresso tecnico, economico e sociale della filiera vitivinicola e di conseguire una generalizzata diffusione delle forme più avanzate di agricoltura ecocompatibile”.
Una collocazione strategica, servizi di ricerca, sperimentazione e formazione, una collezione varietale ricchissima, oltre 14 ettari sperimentali, 52 ettari complessivi, un ampio terrazzo di oltre 20 ettari dedicato ai vigneti e altri 22 ettari destinati a colture erbacee e frutticole di antiche varietà di melo e pero, il laboratorio Riccalab, il terzo anno del corso di laurea in Viticoltura ed Enologia dell’Università degli Studi di Milano: tutto questo è il Centro di Riccagioia, elenca Villani.
“Chiedo, perciò, che Regione Lombardia faccia la sua parte e confermi il suo impegno a sostegno del Centro di ricerca di Riccagioia dando garanzie, all’interno di un progetto chiaro e condiviso, della continuità operativa
della gestione, che assicuri anche la funzionalità dei beni sia materiali che immateriali, affinché non sia vanificata l’esperienza di questa realtà, fiore all’occhiello del nostro territorio, che con le sue eccellenze, la collezione di vitigni di tutto il mondo, il nucleo di premoltiplicazione viticola, l’impareggiabile know how nel mondo enologico, e la centralità in un territorio, l’Oltrepò pavese, culla del vino e dei bei paesaggi, rappresenta uno strumento strategico per l’Italia e la Lombardia di Expo che si apre al mondo”, conclude il consigliere Pd.
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