MILANO 10/07/2015: Ambiente. M5s “Basta impianti inquinanti sul territorio di Landriano”
MILANO LANDRIANO – La Consigliera Regionale del M5S, la pavese Iolanda Nanni, ha inviato una lettera aperta al Presidente della Provincia di Pavia per segnalare la grave compromissione, sotto il profilo ambientale e sanitario, del territorio pavese.
-In particolare, la lettera fa riferimento all’ennesimo progetto industriale per un impianto di trita.inerti da 400.000 tonnellate/annue a Landriano, che per la consigliera “rischierebbe di compromettere ulteriormente un territorio che non può più sopportare nuove fonti inquinanti”.
“Mi domando – dichiara Iolanda Nanni – se la cittadinanza sia stata dovutamente informata di quello che sarà il più grosso impianto industriale trita-inerti di Italia. Sul territorio di Landriano e Comuni limitrofi, dove la ditta proponente vorrebbe insediarlo, insistono già impianti fortemente impattanti: una cava per l’estrazione di ghiaia (Cava ATE g60), un impianto di trattamento fanghi (ALAN s.r.l.), tre allevamenti intensivi e tre impianti energetici a biogas, nonché l’impianto chimico, a rischio di incidente rilevante, Bitolea.
Inoltre, sempre nel medesimo territorio sorgono già tre logistiche e due sono in fase di approvazione. Il progetto di impianto di trita-inerti da 440.000 tonnellate annue è, peraltro, proposto da ECOGREEN s.r.l., società avente lo stesso proprietario e legale rappresentante di SIB s.r.l., proponente della logistica da 200.000 mq, sulla quale mi sono attivata in Regione depositando l’8 luglio un’interrogazione”.
“Nella mia lettera aperta alla Provincia di Pavia, che dovrà decidere sull’autorizzazione, ho ritenuto doveroso sollevare alcune gravi criticità relative a questo progetto industriale di trita-inerti che, date le dimensioni, sarebbe il più grande impianto industriale di questa tipologia in tutta Italia. E’ evidente che la movimentazione in entrata ed uscita di rifiuti edili per un totale di 440.000 tonnellate annue comporterà un ingente passaggio di camion, con relative emissioni di polveri sottili e diossine, in un territorio su cui già insistono 5 logistiche”.
“Ancora una volta denunciamo che non siano avviate analisi sull’effetto inquinante cumulativo di tutti gli impianti che insistono su un determinato territorio, a livello inter-comunale (e non solo comunale come troppo spesso avviene) – aggiunge Nanni -. Nessuna Istituzione dovrebbe procedere al rilascio di autorizzazioni, con superficialità, in assenza di tali fondamentali dati. Ho proposto infine di aprire un tavolo di confronto istituzionale sulle criticità ambientali e sanitarie non solo del Comune di Landriano ma anche di quelli limitrofi.”
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