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BORGARELLO – Belle notizie arrivano da Borgarello. Ma anche una meno bella. Nel Comune che confina (a nord) con Pavia, sono state installate le “rastrelliere” per il Bike Sharing. La cattiva notizia è che per ragioni burocratico-amministrative l’entrata in funzione del servizio potrebbe slittare di parecchi mesi.

L’arrivo in paese delle colonnine è dovuto alla partecipazione, mesi fa, di Borgarello ad un bando regionale.

“Grazie ad esso – spiega il sindaco Nicola Lamberti – abbiamo sistemato tutto il percorso dell’Alzaia del Naviglio Pavese che ricade nel nostro territorio. Inoltre abbiamo installato ben 3 stazioni di Bike Sharing: una nel nostro Comune, una allo scalo ferroviario di Certosa (che ricade nel comune di Giussago) ed una al monumento della Certosa”.

L’intero progetto – pagato (salvo la parte messa dalla Regione) dal Comune di Borgarello con un investimento di circa 75mila euro – di fatto è intercomunale: realizzato per unire Borgarello ai comuni limitrofi. Ma non solo. L’obiettivo è il collegamento con Pavia.

“Nel bando – sottolinea il sindaco – abbiamo espressamente chiesto che le stazioni del nostro Bike Sharing fossero compatibili con quelle del capoluogo (4 già installate e altre 4 in arrivo ndr). Alla fine, nella zona arriveremmo a 11 stazioni, un numero ragguardevole…”.

Se però da un lato le stazioni sono pronte. Non si può dire altrettanto delle bici. O meglio, le bici ci sono ma non si possono usare.

“Stiamo attendendo di fare una bando unico fra Borgarello, Certosa, Giussago e la capofila Pavia, per la manutenzione dei mezzi, passo fondamentale per l’avvio di ogni servizio di questo tipo”, rivela il primo cittadino.

Il problema però sono i tempi.

“I nostri tempi sostanzialmente dipendono da Pavia – prosegue il sindaco -. Tempi che purtroppo rischiano di essere lunghi: perchè parliamo di 3-4 mesi. Il bando per la manutenzione è infatti più complicato di quanto si pensi, inoltre il suo costo è abbastanza notevole”.

Chiediamo al sindaco se non ci sia un modo per accelerare l’iter.

“Molto probabilmente se noi tre comuni facessimo tutto da soli il servizio potrebbe partire prima – risponde Lamberti -. Ma così facendo servirebbe a poco. Perchè questo è un servizio che quante più stazioni prevede quanto più utile è alla popolazione. Inoltre per noi è una scommessa sul futuro: sulla bicicletta come strumento alternativo alla macchina. Siamo convinti infatti che per i piccoli viaggi, come da qui a Pavia, davvero tutti potrebbero evitare di usare l’auto”.

Anche per questo il bando principale ha previsto l’acquisto di alcune biciclette elettriche. Anche questi mezzi che  non si possono usare se non c’è una convenzione sulla manutenzione.  

In merito alla problematica siamo in attesa di una risposta dal Comune di Pavia.