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VOGHERA 08/05/2015: Poliziotto eroe. Rischia di annegare ma salva lo spacciatore che durante l’inseguimento si era buttato in una cava piena d’acqua (LA STORIA)

Maggio 08
14:13 2015

VOGHERA E’ stato trascinato a fondo dallo spacciatore che per sfuggire alla cattura stava annegando  in una ex cava piena d’acqua. Nonostante questo, stanco e stremato per il lungo inseguimento a piedi e aggredito dai crampi per l’acqua gelida, l’agente che lo aveva braccato non ha desistito ed ha salvato la vita propria e quella del malvivente.

L’atto eroico è stato compiuto nei giorni scorsi da Giuseppe Santamaria, poliziotto trentenne in forza al commissariato di Voghera.

L’incredibile prova di senso del dovere ma anche di umanità è maturata nel corso di un servizio antidroga svolto in frazione Medassino.

E’ qui, in via Piemonte, che Santamaria, in servizio in borghese, nota alcuni spacciatori nordafricani e con un collega cerca di bloccarli.

Ne nasce un inseguimento con le auto e poi a piedi.

Prima i malviventi si dirigono verso il centro urbano, che percorrono a grande velocità tallonati dall’auto civetta della polizia. Poi il mezzo prende la via della periferia giungendo quasi al confine con Cervesina, dove i fuggitivi abbandonano la vettura proseguono a piedi inoltrandosi nei campi.

I due spacciatoti a quel punto sono divisi: uno prende una stradina che lo porta dove una Volante giunta in supporto lo blocca. L’altro invece, inseguito dall’agente Santamaria, prosegue in direzione di una ex cava di argilla completamente colmata d’acqua.

Il piano del marocchino è chiaro, tentare il tutto per tutto scappando a nuoto e sperando che il poliziotto desista.

L’uomo salta infatti la recinzione, supera i folti arbusti e si tuffa nell’acqua. A quel punto però si trova a fare i conti con la dura realtà: lui è sfinito e l’acqua è così gelida che lo stronca.

Dietro di lui l’agente Santamaria vede tutto e capisce che il malvivente rischia di annegare. Allora si spoglia (è un buon nuotatore) e si getta anche lui nello specchio d’acqua.

Purtroppo lo shock termico non lo risparmia. Nonostante ciò la volontà di tentare il salvataggio di un uomo in difficoltà lo spinge straordinariamente a proseguire. Ma non in maniera sconsiderata.

Il poliziotto sa che sta avvicinandosi ad uno spacciatore, il quale comunque teme la cattura, potrebbe fingere o potrebbe aver poco da perdere.

Temendo sia armato, gli chiede di mostrare le mani, ma questi si inabissa.

Giuseppe Santamaria allora gli s’avvicina prendendolo per un braccio facendolo respirare. In quel momento, il marocchino, forse per il panico o forse per evitare la cattura, gli si avvinghia al collo portandolo giù con sé. L’Agente, pure lui allo stremo, per miracolo si divincola e riemege: e per la prima volta, non solo teme di non riuscire nell’intento ma realizza che potrebbe morire lui stesso nel tentativo di effettuare quel salvataggio. Pochi istanti, durante i quali come racconterà ai colleghi “pensa alla famiglia”, e poi giù: sott’acqua anche con la testa, per fare riemergere lo spacciatore. Questa volta però il poliziotto Santamaria tenta anche un’altra carta, quella psicologica.

Mentre con un braccio cinge al collo il marocchino, con la voce lo rassicura, parlandogli dei due figli che vuole rivedere al termine del servizio e della moglie che lo sta attendendo, e gli dice di non voler morire.

Funziona! Prima agitato e ribelle, ora il marocchino si lascia portare a riva, dove i due arrivano così prostrati che entrambi perdono i sensi (l’agente ai colleghi spiegherà che gli “sembrava di vivere la scena di un film”, ma che invece “era tutto vero”).

Poco dopo arrivano i soccorsi e le cure mediche per entrambi.

Un atto eroico. Non ci sono altre parole per definirlo – ha detto questa mattina in conferenza stampa il vice quesotre aggiunto Mauro Zampiero, dirigente del commissariato iriense-. Un gesto estremo per salvare un uomo, non importa se spacciatore o altro. Certamente, per i loro reati i due cittadini marocchini sono stati arrestati e messi a disposizione dell’A.G., che li ha giudicati e condannati. Ma l’essere umano è stato posto al primo posto, sopra ogni considerazione, sopra ogni giudizio e pregiudizio. L’Agente Santamaria è un modello di uomo e di poliziotto. Una guida che vorremmo vedere al fianco dei nostri figli”.

Il commissariato chiederà un encomio per l’agente Giuseppe Santamaria.

(nella foto l’agente santamaria, a sinistra, con il vice questore aggiunto mauro zampiero).

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