VARZI 21/02/2015: Migranti. Ieri il presidio della Lega. “Non si può illudere queste persone di poter avere un futuro dove non si riescono a garantire prospettive ai cittadini”. Intanto i 18 nigeriani ospitati al Corona domenica dovrebbero partecipare alla Messa
VARZI – Si è svolto come da programma il presidio (una trentina circa i partecipanti) organizzato dalla Lega Nord in piazza della Fiera a Varzi. Il raduno di fronte all’Hotel Corona che dall’altra sera ospita i 18 profughi nigeriani inviati nel cuore della Valle Staffora dal Governo Renzi e dalla Prefettura.
Stando alle prime indiscrezioni si tratterebbe di cattolici (domenica dovrebbe anche partecipare alla messa officiata dal parroco del paese) e sembrerebbero destinati a fermarsi a Varzi quantomeno fino alla fine di marzo. Tra di loro niente donne e bambini, solo uomini tra i 18 e i 35 anni.
“Non siamo contro di loro ma contro la decisione antidemocratica e inaccettabile della prefettura e quindi del Governo di imporre una presenza così numerosa e sproporzionata in un centro di soli 3.000 abitanti”. Questa in sintesi la spiegazione data dagli organizzatori della manifestazione, svoltasi tra le 18 e le 19 in modo assolutamente pacifico.
Presente lo stato maggiore della Lega del territorio. C’erano il senatore Gianmarco Centinaio, il segretario provinciale Roberto Mura, il segretario Giovanni Palli con il suo vice Giampiero Deglialberti, l’assessore all’urbanistica di Voghera (in quota al Carroccio) Giuseppe Fiocchi ed anche il responsabile del dipartimento sicurezza e immigrazione leghista, il nigeriano Toni Iwobi, per altro connazionale dei 18 “ospiti” varzesi.
“E’ inaccettabile – ha detto proprio Iwobi – che si illudano queste persone di poter avere un futuro in un paese che non si riesce a garantire prospettive neppure ai propri cittadini”.
Il senatore Centinaio ha posto l’accento sul modus operandi della prefettura. “E’ stata una mossa senza logica. Varzi è l’unico caso in Italia dove il 100% dei clandestini vengono inviati nello stesso paese”. Centinaio pone attenzione sull’aspetto legato al “business” dell’accoglienza. “L’Unione Europea, e di conseguenza lo Stato e quindi i cittadini, rifondono alle strutture che accolgono questi immigrati una quarantina di euro al giorno per ogni persona ospitata. Il tutto senza che ci sia nessun progetto o possibilità di garantire davvero a questi immigrati un futuro di qualsiasi tipo. Cosa faranno una volta finito il soggiorno presso le strutture di accoglienza?”.
In paese, nonostante i malumori diffusi, è scattata piccola gara di solidarietà per fornire generi di prima necessità a 18 migranti.
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