PAVIA VOGHERA VIGEVANO 11/03/2013: Disastro strade. Una soluzione forse c’è. Incominciare a guardare il problema da una prospettiva diversa. Intanto giovedì c’è il Summit Provincia Prefettura Sindaci
PAVIA VOGHERA VIGEVANO – La pioggia e ancor prima le nevicate hanno reso insostenibile le condizioni di molte strade della provincia. L’effetto dell’acqua – ed in precedenza dello spargimento del sale e la successiva azione meccanica degli spartineve – ha determinato la formazione di profondissime buche un po’ dappertutto. Segnalazioni di situazioni gravi arrivano dalla Vigentina, fra Siziano e Zeccone; dalla provinciale fra Zeccone e Giussago; dalla provinciale 234 fra Pavia a Cremona. Altri allarmi suonano anche a Belgioioso, Corteolona, Gropello, Zerbolò, San Martino,
San Genesio, e Bressana.
Di fronte a questo scempio, che non è solo estetico (le buche mettono realmente in pericolo la circolazione ed i mezzi), la Provincia si mobilita ma lo fa a mani alzate.
Piazza Italia comunica che ha convocato per giovedì 14 marzo alle ore 17.30, presso la sala Ciro Barbieri (Pz. Italia 2), la riunione con il Prefetto di Pavia, Peg Strano, lo Ster e i sindaci del Pavese e del Siccomario per discutere della situazione delle strade provinciali e delle ex Strade Statali (“2.200 km di strade in capo alla Provincia di Pavia la cui manutenzione diventa sempre più difficile a causa del patto di stabilità e del taglio di 17 milioni di euro per il 2013”, spiega l’Ente).
Sul caso interviene anche il presidente Daniele Bosone. “Capisco che ai cittadini possa interessare poco delle normative e che guardino solo al risultato. Però è bene cercare di fare informazione circa questi limiti e restrizione che ci rendono davvero difficile (se non impossibile!) intervenire. Preciso inoltre che qualche intervento è in programma per il 2013, ma che potrà essere effettuato all’inizio della bella stagione e non in questo momento a causa dell’instabilità del tempo e delle temperature ancora troppo basse”.
COMMENTO
La situazione è davvero grave perciò non esistono panacee. Qualcosa però forse si può fare sin da subito, e cioè cambiare la prospettiva con la quale si affronta la questione.
Acquisito che i soldi per i grandi interventi sono pochissimi, occorre concentrare l’attenzione e le poche risorse disponibili sulle piccole riparazioni, che devono essere della massima qualità e fatte con la massima tempestività.
L’obiettivo degli Enti preposti alla cura delle strade, non dovrebbe quindi più essere quello di lesinare sui piccoli interventi tirando a campare fino al rifacimento completo di singoli tratti strada (mentre gli altri restano bucati).
Ma dovrebbe essere quello d’intervenire ovunque, localmente, con la massima celerità – per lasciare per il minor tempo possibile le strade ‘bucate’ – e con l’intento di far durare il più possibile i singoli “rattoppi”.
Quando i soldi sono finiti è inutile risparmiare per comprarsene (prima o poi) un paio nuovi: è meglio spendere quel poco che c’è per rendere dignitosi quelli che abbiamo (fuor di metafora: se ci sono i soldi per rifare completamente 2 o 3 strade, li si usi invece per rendere agibili e minimamente sicure 30 o 40).
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