VOGHERA 26/11/2024: La sala Dagradi trasformata in palestra. La protesta del Pd. “Serviva una soluzione alternativa”
VOGHERA – E notizia degli ultimi giorni che la sala Dagradi, il famoso auditorium teatro di tantissimi convegni, è stata trasformata in palestra da parte dei gestori della vicina piscina comunale, che avevano avuto in affidamento anche questa parte della struttura di via Cignoli/Kennedy.
Ebbene, la decisione (fatta per ragioni economiche: far fruttare economicamente quello spazio), del tutto legittima da parte dei privati gestori (e per questo difesa dall’amministrazione comunale), non piace per niente al PD, che ha criticato la trasformazione.
Spiega Alessandra Bazardi, segretaria dem iriense.
“Da anni sosteniamo che una città come Voghera debba avere un polo fieristico per ospitare manifestazioni che valorizzino il territorio con una sala congressi capiente per convegni e incontri. Invece ora apprendiamo, senza nessuna discussione o appello, che l’unico auditorium in città, la sala Dagradi, è stata trasformata in una palestra perché non c’e un ritorno economico.
Al di là della motivazione che possiamo comprendere una buona amministrazione si distingue per due fattori: il radicamento storico culturale nella città e la capacità di trovare una soluzione alternativa a ogni problema.”
Prosegue Bazardi, “Ci chiediamo se l’amministrazione conosca la storia di quella sala e a chi è intitolata, del centro sociale e culturale che assieme ad Auser anch’esso chiuso ha rappresentato per la città, ma soprattutto se si rende conto che ogni giorno di più quella che doveva essere la capitale dell’Oltrepo ormai si vede superata da piccoli comuni. Questa scelta conferma l’incapacità di trovare una alternativa che poteva essere nell’area ex Carapelli che invece sarà destinata ad altri usi.”
“Anche perché delle altre sale comunali di cui parlano- oltretutto di una capienza inferiore- ai partiti è concesso solo l’uso della Sala Zonca richiestissima e spesso adibita a mostre e corsi di formazione e quindi indisponibile. Per le prossime occasioni ed elezioni non ci resta che tornare in piazza a fare i comizi”, conclude Bazardi.
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