MILANO 06/11/2024: Boxe. Campionato Italiano dei pesi massimi leggeri. Il vogherese Mamba sfida Mumma al Palalido
MILANO – “Mamba” è il soprannome di Jonathan Kogasso, 29nne congolese trapiantato a Voghera; professionista dal novembre 2021; imbattuto nei suoi 13 incontri con ben 9 KO all’attivo (una impressionante percentuale del 69,23% di incontri conclusi prima del limite). Compreso quello che, in soli 2 minuti e 38 secondi della prima ripresa, gli ha consegnato la cintura di Campione Mediterraneo WBC a spese di Goran Babic, lo scorso aprile.
“Mumma” è Roberto Lizzi, calabrese 23enne; professionista dall’agosto 2022; 7 vittorie (2 KO) su 8 combattimenti, con la sconfitta ai punti rimediata dal bolognese/guineiano Morike Oulare, lo scorso luglio.
Si sfideranno il prossimo sabato 16 novembre sulla distanza di 10 riprese, in quello che sarà uno degli eventi principali della riunione TAF7 all’Allianz Cloud Arena di Milano (il vecchio Palalido).
La rivalità fra i due pugili si è finora dispiegata a suon di schermaglie tra social media e conferenze stampa, ma adesso sta finalmente per risolversi sul ring.
Kogasso è uno dei più grandi talenti del moderno pugilato italiano e non nasconde di sognare un futuro di livello mondiale.
Lizzi – cugino di Dario Morello, che è un pluricampione nazionale e internazionale dei pesi medi – è stato un dilettante di prima fascia e da professionista è alla ricerca di importanti incontri per cominciare a costruirsi una brillante carriera. Da dilettante ha vinto due volte i campionati italiani e ha conquistato l’argento agli Europei Under 22. Pugile estroso, Lizzi è un combattente determinato, pronto a sorprendere. Non verrà certamente a Milano per fare da comparsa, ma per conquistare il titolo e il cuore dei tifosi.
«Lizzi è un ostacolo sulla mia via e deve essere spazzato», tuona Kogasso, «Lui e il suo team si divertono ad inventare storie a cui la gente può credere: è un motivo in più per metterli a tacere. Lizzi è un pugile coraggioso ma se dovessi preoccuparmi di lui potrei anche fermarmi qui… Ha già perso malamente contro Oulare e io farò ciò che non ha fatto Morike: metterlo KO. Io guardo molto oltre: questo incontro è solo un passo del mio cammino verso il mondiale. Ho lavorato molto sulla mia condizione mentale e adesso so di poter puntare veramente in alto. Prima mi sottovalutavo un po’, ora so esattamente chi sono. Un pugile può avere tutto il talento del mondo, ma se non crede in sé stesso non andrà da nessuna parte. Io credo di poter combattere con campioni come Okolie, Riakphore, Opetaia…».
«Sono contento che tutti diano per scontata la vittoria di Kogasso, così quando vincerò sarà come la notte di Natale per un bambino che aspetta il regalo ma trova il pacco vuoto», dichiara invece Lizzi.
Anche gli allenatori non misurano le parole. Ercole Morello, coach e zio di Lizzi, è sicuro: «Perché dovrei temere Kogasso? Mio nipote, da dilettante, ha fatto di più rispetto a lui. Non sto dicendo “andiamo lì e lo picchiamo”, sto dicendo che non lo temiamo. È un match da 50 e 50: Roberto ha buone possibilità».
Dal canto suo, Vincenzo Gigliotti, mentore del vogherese, replica con i medesimi toni: «Lizzi è veloce e molto coraggioso. Ma Kogasso è più pugile: ha più esperienza, è più continuo, lavora meglio con le combinazioni. Lo vedo superiore. Poi potrebbe succedere di tutto ma, secondo me, siamo favoriti. Le dichiarazioni del team di Lizzi mi hanno infastidito molto, perché hanno detto delle colossali fandonie. Ora vedremo casa succederà sul ring».
Com’è andata la preparazione?
«Per tutto il 2024 ci siamo concentrati sul potenziamento fisico di Johnny: il nostro preparatore atletico (Marco Meroli della Palestra Futura, ndr) ha fatto un capolavoro e adesso è il momento di dare la priorità al pugilato. Johnny in palestra fa cose da fuoriclasse, ma il vero fuoriclasse deve riuscire a replicarle durante il combattimento. È questione di atteggiamento. Di personalità. Fra dieci giorni a Milano non voglio vedere una promessa: voglio vedere un campione».
Commenti