VOGHERA 16/09/2024: Atletica leggera. La storia. Luigi Beccali e Mario Lanzi
VOGHERA – Come la Scala è il tempio della lirica in Italia. L’Arena napoleonica lo è per l’atletica leggera. Questo stadio, che ha ospitato anche per anni partite di calcio. Si trova a Milano, nel parco Sempione. Ed è il mito di ogni atleta gareggiare li. E vedere quel luogo pieno di storia sportiva. L’Area di Milano ha visto tanti record mondiali, prestigiosi e storici. Come nel 1939 quello di Rudolf Harbig sugli 800 con 1’46”6. Tempo allora stratosferico. O quello di Marcello Fisaconaro sulla stessa distanza. Nel giugno 1973 con 1’43”7. Ma li due atleti azzurri, si sono distinti. Luigi Beccali milanese e Mario Lanzi da Castelletto Ticino (Novara). Il primo è stato il piu grande mezzofondista italiano di sempre. Ha vinto le Olimpiadi di Los Angeles nel 1932 sui 1500. Ha fatto il record mondiale sulla stessa distanza. Due volte, a Torino la prima e proprio all’Arena il 17 settembre 1933. Ha vinto i campionati europei di Torino del 1934. E nel 1936 a Berlino è stato medaglia di bronzo. Un atleta che ha segnato un epoca. E merita un posto, tra i piu grandi miler di tutti i tempi. Beccali era architetto, ed ha vissuto la sua carriera in Usa. Restando sempre milanese, e tornandoci nei suoi ultimi anni. Mario Lanzi era nella stessa epoca, un grande specialista degli 800. Il memorabile tempo di Harbig all’Arena, E merito soprattutto di Lanzi. Che fece tre quarti di gara al comando. Creando i presupposti per quel tempo fantastico. E giungendo secondo in 1’49”0. Che allora era secondo tempo dell’anno. Vinse l’argento agli europei di Torino del 1934. Con lo stesso tempo del vincitore, l’ungherese Szabo. Lanzi ebbe una lunga carriera, anche dopo guerra. Era anche molto valido sui 400 metri (46”7 nel 1940, quarto al mondo stagionale). Se ci fossero state le olimpiadi nel 1940. Annullate poi per la seconda guerra mondiale. Lanzi sarebbe stato protagonista. Lanzi e Beccali sono stati due grandi campioni. E l’Arena di Milano, che ha ospitato alcune loro imprese. Meritava di essere intitolata a loro. (M. Piombo)
Commenti