VOGHERA 13/09/2024: “Arte en plein air”. Il laboratorio di pittura tra natura e cultura della media Plana
VOGHERA – Sono le 9:50 di sabato, 7 settembre. Un vocio discreto e contenuto preannuncia l’evento che sta per animare il corridoio della scuola dove fanno bella mostra di sé le opere realizzate dai giovani artisti del modulo “Arte en plein air”.
Si scorgono sorrisi e si capta, dai saltellanti pantaloncini colorati che movimentano lo spazio antistante l’atrio, l’impazienza di chi vuole socializzare con orgoglio il frutto del proprio impegno e della propria esperienza .
Un coro di saluti sorridenti e di esclamazioni si sprigiona quando l’invito ad entrare è certezza, mentre la luce, che giunge dal giardino attraverso i vetri delle finestre, sottolinea l’entusiasmo sui volti dei bambini. E’ la stessa luce che gli impressionisti, immersi nell’ambiente, cercavano di catturare e fissare sulla tela adagiata al cavalletto mobile, educando l’occhio a captare sfumature e tonalità cangianti.
Dal 2 al 7 settembre, nell’ambito del “Piano Estate”, il laboratorio di pittura della Scuola Media “G.Plana” ha ospitato i bambini della 5^ di San Vittore per renderli partecipi e fruitori di attività ludiche e ricreative di potenziamento didattico, a tema ambientale e naturalistico, finalizzate alla relazionalità, all’ inclusione, alla progettualità e alla maturazione di uno spirito critico, imprenditoriale e socialmente orientato: una vera e propria full immersion dal sapore artistico e dall’approccio giocoso.
“Cogliere la luce” è stata la metafora dell’intero percorso: la luce di un nuovo ambiente; di nuove tecniche; di nuove esperienze educative; di nuovi incontri con i protagonisti del patrimonio artistico e culturale locale.
“Cogliere la luce” di due capisaldi della pittura vogherese, ascoltarne la storia con l’immedesimazione empatica che solo i bambini sanno rendere intensa e concreta, immergersi nella peculiarità espressiva dei due artisti per poi lasciarsi ispirare è stato l’intento del percorso svolto.
Luigina Erminia Pagani, nota come Luisa Pagano, con il suo quadro “Fantasia” ha introdotto i bambini nel mondo dell’arte pittorica che sa essere esclusiva proprio per la ricchezza dei significati che aspettano di essere colti. La musica e la musicalità, nelle opere della pittrice, si sono reinventate: non più veicolate dalle vibrazioni delle corde vocali che pur avevano reso la nota artista un talentuoso soprano, esse traspaiono dalla sinuosità delle campiture e dal gioco naif dei moduli cromatici dei dipinti.
Riprodurre “Fantasia” è stato emozionante.
L’alfabetizzazione strumentale è andata di pari passo con l’esperienza pittorica; la gestione degli imprevisti è stata motivo di riflessione e ha condotto a soluzioni che hanno stimolato il pensiero divergente a fronteggiare la complessità di situazioni problematiche con originalità e creatività
( Guilford,1967; Goleman, 1999).
Conoscere la storia di Mario Maserati, il “Professore”, ha permesso ai bambini di percorrere un arco temporale in cui la vita della città di Voghera è stata partecipe di grandi eventi storici, di cambiamenti epocali. Inoltre ha offerto spunti di riflessione sull’importanza della determinazione nelle scelte personali: Mario fu l’unico dei sei fratelli che preferì l’arte e le sue potenzialità espressive all’azienda automobilistica “Maserati”, indiscussa testimonianza dell’eccellenza del “Made in Italy” nel mondo.
Giornate intrise di colori , sfumature, macchie ribelli, pennellate non sempre rispettose degli intenti e risate di gusto hanno reso esplicita non solo la funzione della quotidianità dell’esperienza artistica ma anche l’importanza dell’arte nell’esperienza quotidiana individuale e collettiva.
Il patrimonio artistico e culturale è memoria del territorio e custode del senso di appartenenza: la Costituzione italiana ne riconosce infatti l’importanza nell’articolo nove che è uno dei principi della nostra legge fondamentale.
Arte è paradigma relazionale: persona, ambiente,comunità sono l’unicum che traspare da ogni opera.
“Ricostruire la continuità fra le opere d’arte, i fatti, le azioni e le passioni di tutti i giorni, che sono universalmente riconosciuti come costitutivi dell’esperienza”(Dewey,1966) è possibile se la realtà fornisce all’utopia l’energia per il cambiamento che nasce dall’equilibrio tra la spinta al progresso e la cura e la custodia del passato che il patrimonio culturale e ambientale rappresenta.
(A cura della scuola)
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