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PAVIA – E muro contro muro nella città di Pavia sulla questione della sicurezza e su come gestirla.

Uno dei primi atti messi in campo dalla nuova amministrazione guidata dal sindaco Michele Lissia, è stata l’eliminazione dell’utilizzo del Taser da parte degli agenti della polizia locale.

La decisione è stata presa e giustificata dal Sindaco con il fatto che Pavia è una città sicura (e di conseguenza non c’è bisogno di questo tipo di presidi da parte delle forze dell’ordine ‘locali’); e con il fatto che si temono conseguenze sulla salute di chi venisse eventualmente colpito dalla scarica elettrica emessa dallo strumento.

Secondo il sindaco inoltre non sono ancora note le conseguenze fisiche legate all’utilizzo di questa arma. Per tale motivo Lissia vuole eliminare il Taser e puntare tutto sull’aumento del numero degli agenti: tramite nuove assunzioni.

Sul lato opposto ci sono gli agenti della polizia locale, che, invece, dopo l’introduzione dello strumento da parte del precedente governo guidato dal leghista Fabrizio Fracassi, facevano un grosso affidamento su questo tipo di “arma” definita ‘non letale’, per il perseguimento della sicurezza in città.

Per la Polizia Locale il Taser può garantire interventi più efficaci, nonché una sicurezza maggiore da parte degli agenti stessi, che si trovano in mano uno strumento che consente loro di bloccare le persone a distanza, senza quindi impegnarsi in colluttazioni e scontri fisici.

Con il passare dei giorni la tensione si è acuita: la polemica si è subito innescata ed è cresciuta coinvolgimento anche la politica (l’opposizione di centrodestra si è posta al fianco degli agenti, accusando il sindaco di avere preso una decisione ideologica, sganciata quindi dalle reali necessità della polizia locale nel gestire la sicurezza) e pure i sindacati (la Cgil ad esempio si è dichiarata d’accordo con il sindaco nella soppressione del Taser, mentre Uil e Cisl appoggiano la protesta).

Gli agenti della polizia locale per parte loro non si sono arresi. E tramite le loro rappresentanze hanno proseguito nella protesta, lanciando lo stato di agitazione prima e arrivando, nelle ore scorse, ad un primo passo concrete della loro lotta: la sospensione degli straordinari e la possibile richiesta di ‘mobilità’ per lasciare il corpo.

Nonostante tutto quindi il muro contro muro continua: dalla parte opposta infatti il Comune non sembra intenzionato, al momento, a cedere: e parla di decisione eccessiva da parte degli agenti.