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VIGEVANO – “Quanto è accaduto ieri a Vigevano con protagonista un detenuto marocchino – che ha tentato di evadere dall’ospedale dove era piantonato e che la grande professionalità del personale penitenziario ne ha evitato la fuga – è l’ennesimo episodio delle condizioni di grave difficoltà in cui opera il personale che mette a rischio la propria vita per assolvere alle funzioni di servitore dello Stato”.

Lo dichiara Aldo Di Giacomo, sindacalista, che esprime “il più vivo plauso e riconoscimento al personale di Vigevano intervenuto ed in particolare all’agente che ha inseguito il detenuto, rischiando la propria incolumità lanciandosi anch’egli dalla finestra e riportando serie ferite”.

“Il personale penitenziario – aggiunge – non ce la fa più ad assolvere a incombenze di ogni genere come la vigilanza in caso di ricovero di detenuti in ospedale e la sorveglianza di extracomunitari violenti specie provenienti dai Paesi del Nord Africa tra i quali marocchini che sono tra i più numerosi nelle nostre carceri. L’auspicio è che il decreto sicurezza approvato dal Governo, in particolare con l’introduzione di un nuovo reato che punisce chi organizza o partecipa una rivolta in un carcere con atti di violenza, minaccia o con altre condotte pericolose, possa servire ad attenuare l’attuale clima di “caccia al casco blù”. Inoltre dopo l’accordo della Premier Meloni con il Capo di Governo dell’Albania per il trasferimento dei detenuti albanesi nel proprio Paese ci aspettiamo che lo stesso accada con altri Paesi per alleggerire la popolazione carceraria. Si tratta di realizzare tutte le condizioni per far vincere lo Stato rispetto ai detenuti più violenti, italiani ed extracomunitari”.