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PAVIA Dopo la protesta “delle tende”, alla fine di settembre a Pavia si ritorna a parlare di crisi abitativa che colpisce gli studenti. Domani, 9 novembre, il Coordinamento per il Diritto allo studio-UDU, SUNIA e CGIL Pavia terranno, con inizio alle ore 11 presso la Camera del Lavoro di Pavia, una conferenza stampa per presentare i risultati della ricerca nazionale «Emergenza fuori sede», che ha analizzato la situazione abitativa di tutte le città universitarie.

Il questionario ha raccolto 20mila risposte e il quadro complessivo è drammatico: il 60% degli studenti ha avuto difficoltà a trovare un posto letto e Pavia si attesta come città dove gli studenti fanno molta fatica a trovare un alloggio.

I problemi più frequenti nella ricerca di un alloggio sono le condizioni inaccettabili degli immobili (41%) e il costo eccessivo (53%); il prezzo medio di una camera singola è di 350 euro, con l’aggiunta di 80 euro di bollette, mentre per una doppia si arriva a 280 euro e i prezzi registrano un costante aumento.

La variabile economica risulta preponderante nelle difficoltà degli studenti, infatti il 65% denuncia una situazione economica critica e più del 30% versa in gravi condizioni, fattori che evidenziano gravi carenze all’interno del sistema di diritto allo studio.

Anche a Pavia sono stati denunciati aumenti dei canoni pari all’8% per una singola e al 17% per una doppia nel giro di un anno.

Ma c’è un altro dato che desta preoccupazione nel sindacato studentesco, ossia il problema razziale :

«Gli studenti internazionali ci hanno segnalato in massa casi di razzismo da parte dei proprietari di casa.» dichiara Alessandro Miceli, Segretario del Coordinamento per il diritto allo studio-UDU «e molti di loro non hanno ancora trovato una sistemazione, essendo quindi costretti a dormire da amici o, alcuni, addirittura in macchina o per strada. Senza un contratto si perde il visto e non si può accedere alle borse di studio per i fuori sede, col risultato che così viene messa seriamente a rischio la loro possibilità di studiare.»

Il SUNIA, il sindacato degli inquilini, esprime seria preoccupazione e mette in guardia : «Se non si investirà sulla residenzialità pubblica e su strumenti per la calmierazione dei canoni, la situazione è inevitabilmente destinata a peggiorare» commenta Pierluigi Albetti, Segretario regionale del SUNIA lombardo « Questa ricerca ci dà ulteriore conferma e consapevolezza riguardo una situazione critica a livello abitativo che denunciamo da lungo tempo e in tal senso l’impegno congiunto con UDU e CGIL è stato importante e proficuo, per cui si continuerà a lavorare finché non saranno restituite soluzioni concrete».

Per Massimo Balzarini delle segreteria CGIL Pavia, serve “una risposta sistematica al problema dell’abitare che non si esaurisce con il diritto alla casa ma che necessita anche di una rete di servizi per l’abitare, nel quadro della rigenerazione urbana. E’ necessario garantire il diritto allo studio universitario, elemento essenziale per lo sviluppo culturale del paese, garantendo servizi residenziali agli studenti a costi accessibili a tutti”.

Le proposte per invertire la rotta «saranno presentate di fronte ad ogni istituzione» conclude Miceli «sarà importante che comuni, province e regioni comprendano i nostri problemi e ci ascoltino»