VOGHERA 01/08/2023: “Controllo di vicinato”. Pd contrario. “Il progetto si limita alla repressione e controllo”. “Per noi la sicurezza è anche inclusione”
VOGHERA – Il Pd di Voghera interviene sul progetto di “Controllo di vicinato” lanciato dal Comune. Nel corso di una conferenza stampa al Circolo PD di Via Depretis, questa mattina, i Dem iriensi hanno avanzato critiche e proposte.
“Il progetto ci trova contrari – ha spiegato Alessandra Bazardi, segretaria cittadina -. Non è un giudizio a priori e senza confronto. Come PD ci siamo resi disponibili ad ascoltare. Rifiutare qualcosa solo perché proposto dalla Amministrazione senza dare un contributo fattivo non è nel nostro stile, soprattutto perché si parla di un protocollo firmato con la prefettura e di un argomento – la sicurezza – che ormai a Voghera sta diventando emergenza.”
“Tuttavia – ha aggiunto – dopo aver partecipato agli incontri con la popolazione in Sala Zonca, fatto le domande riguardanti i nostri dubbi e ricevuto le risposte, rimaniamo molto perplessi e pertanto il nostro parere è negativo. Non crediamo che con queste modalità di reclutamento volontari e finalità il progetto possa decollare e rimanere attivo nel tempo”.
Ma soprattutto il Pd ha alcuni timori: perché “il progetto si limita esclusivamente al tema sicurezza e in termini di repressione/controllo”.
Poi la proposta alternativa.
“Noi abbiamo elaborato il progetto “Quartieri” che stiamo portando a conoscenza della città e siamo pronti ad aprire un tavolo di lavoro con la amministrazione, a metterci a disposizione della città ma partendo da un altro presupposto: per noi il progetto deve essere a 360 gradi nei quartieri e mirare all’inclusione, combattere la dispersione scolastica, favorire il recupero dei giovani, aprire al supporto delle associazioni di volontariato che già svolgono quel lavoro nelle strade e nei centri di ascolto, dei vigili di quartiere, degli psicologi, assistenti sociali e mediatori culturali che sapientemente e professionalmente sanno come intervenire.”
“Per il nostro partito la questione della sicurezza va di pari passo con la questione sociale. Vanno attivate azioni che producono solidarietà e non solo repressione” ha concluso Bazardi.
Presente alla conferenza anche Ilaria Balduzzi, capogruppo consiliare.
“I controllori civici – ha detto – dovrebbero essere una specie di voce del quartiere, coordinatori di un territorio per quanto riguarda le richieste e necessità dei cittadini, non solo le segnalazioni di eventuali rischi. Invece si parla solo di responsabilizzare alcuni cittadini che diventano a tutti gli effetti controllori civici dell’amministrazione, muniti di un cellulare e sappiamo che rischi questo comporti in caso di confronto con persone fragili e spaventate. Oltretutto il presunto successo del progetto in tutto in mondo non è così certo. In America – ha detto ancora Balduzzi- negli Anni 70 fu lanciato il controllo di vicinato ma in seguito fu abbandonato perché alcuni vigilantes muniti di armi uccisero due persone di colore.”
“Pertanto la nostra posizione è la seguente: rispettiamo la volontà dell’amministrazione di procedere con il progetto di cui si assume la responsabilità, ma non lo condividiamo e cercheremo di monitorare la situazione per fare un bilancio magari tra un anno”, ha concluso Bazardi.
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