VOGHERA 04/07/2023: Medicina di base. Si cambia, ma come? Il Medico vogherese Grandi. Burocrazia la grande nemica. Case della Salute: cattedrali nel deserto
VOGHERA – “Che si debba cambiare registro”, lo si dice da anni; in che modo, nessuno lo sa e le idee sono confuse anche tra gli “addetti ai lavori”. A fare il punto della situazione sulla medicina di base è il Dr. Michele Grandi, professionista del settore da più di 20 anni. “Così non si può andare avanti! – si sfoga il dottore – Da quando ho iniziato con le prime sostituzioni, cioè alla fine degli anni Novanta, ho sempre sentito colleghi medici di base lamentarsi delle condizioni in cui si trovano a lavorare, con un impatto negativo sul servizio erogato nei confronti dei loro assistiti. Oggi la situazione è peggiorata – prosegue il Dr. Grandi – e le numerose criticità che si riscontrano quotidianamente determinano spesso un malcontento da parte dei nostri pazienti, che trovano difficoltà a contattarci e ai quali abbiamo sempre meno tempo di dedicarci.”
Di chi è la colpa?
Il Dr. Grandi non ha dubbi: “In primo luogo della burocrazia che ci costringe a passare ore al computer per prescrizioni e certificati talvolta inutili. Un esempio per tutti: la prescrizione di pannoloni a pazienti anziani con incontinenza urinaria cronica dovrebbe essere fatta una volta per tutte; invece gli uffici preposti alla fornitura ci chiedono di rinnovarla ogni anno, con conseguente perdita di tempo da parte dell’assistito e del medico.”
Ci sono cambiamenti in vista? “La Regione Lombardia sta cercando di applicare disposizioni adottate dal Governo con decreti emanati già da alcuni anni, orientati a creare le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) all’interno delle quali ogni medico opera pur conservando il rapporto fiduciario con i propri assistiti, ma finora hanno prevalso la mancanza di idee concrete, la divisione tra i colleghi (rimarcata dalla frammentazione della categoria in diverse sigle sindacali con vedute diverse e in qualche caso addirittura contrapposte) e ahimè – fa autocritica il medico vogherese – il timore, da parte di alcuni di noi, che il cambiamento possa ridurre la nostra autonomia individuale.”
Poi ci sono le Case della Salute, strutture che dovrebbero fornire ai pazienti assistenza sanitaria e prestazioni di primo livello al fine di evitare gli accessi impropri al Pronto Soccorso: “Si tratta di cattedrali nel deserto – afferma il Dr. Grandi – in quanto sono servite finora come passerella ai nostri politici che le hanno inaugurate ma sono al momento prive di funzionalità in quanto manca il personale medico e infermieristico”.
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