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VOGHERA – Si replica con Gelindo sabato 7 gennaio alle ore 20,45 al Teatro dei Padri Barnabiti. I Fuoridicopione propongono la “divota cumedia” con lo stesso spirito delle prime rappresentazioni del 2007, mantenendo l’adattamento di Beppe Buzzi sul copione del cappuccino Padre Giovanni Maria Tognazzi. Sono passati gli anni, sono cambiati gli interpreti come è sempre accaduto. Un esempio su tutti. Chi ha iniziato nella parte di Narciso, il figlio di Gelindo, ora è il garzone Tirsi, lo scansa fatiche sempre in antagonismo con il padrone. È il caso di Matteo Ghia Rovatti ancora in scena dopo sedici anni.

La vicenda è fedele al vangelo sulla nascita di Gesù a Betlemme e Gelindo è il pastore che, all’annuncio degli angeli, è il primo a recarsi con la sua famiglia alla grotta della natività per rendere omaggio al Divin Bambino.

I protagonisti della tradizionale commedia sono Maria, madre di Gesù, impersonata da Gea Seiberl, Giuseppe (Lorenzo Gatto), Gelindo (Piero Ghia) con tutta la sua famiglia, in primis la moglie Alinda (Rita Levada) con Narciso (Francesco Crinò), quindi il cognato Medoro (Giordano Olezza), il famiglio Maffeo (Giorgio Gonella) e il giovane garzone Tirsi (Matteo Ghia Rovatti). Non mancano gli angeli (Costanza e Carolina), i re magi (Filippo Bassi e Filippo Cutrona), Re Erode (Lorenzo Rosa) e due soldati (Roberto Lanati e Massimiliano Gorrini). Suoni e luci sono a cura di Claudio Secondi e Michele Gonella, mentre Luisa Dosseni Spalla ha fornito i costumi di Erode e dei Magi.

La solidarietà di Gelindo è anche quella dei Fuoridicopione, che fanno parte dell’Associazione “Pro Familia” Maria Teresa Spinelli. Il ricavato sarà destinato alle missioni delle Suore Agostiniane e dei Padri Barnabiti, senza dimenticare le persone bisognose del nostro territorio. Lo spettacolo ha ottenuto la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Voghera. Per le prenotazioni, ci si può rivolgere al negozio “Il Bottone” via Emilia 139 in orari di apertura.