VOGHERA 05/09/2022: “La crepa e la luce”. Gemma Calabresi illustra il suo libro alla città. Sabato incontro “‘online’ con Vogheraè alla Sala Zonca
VOGHERA – L’associazione Vogheraè, per il ciclo “pensiero e società”, porta in città la storia e l’intensa esperienza di vita di Gemma Calabresi Milite. La moglie del commissario Luigi Calabresi – ucciso il 17 maggio 1972 – sabato 10 settembre 2022, alle ore 18.30, alla sala Zonca di via Emilia angolo piazza Meardi, presenterà il suo libro “La crepa e la luce”.
Ne parlerà con lei, in collegamento ‘on-line’, Marta Saviotti Carena.
“L’uccisione del Commissario Luigi Calabresi – spiega l’associazione – è stato uno dei più eclatanti episodi degli Anni di Piombo. Ritenuto ingiustamente responsabile della morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli, arrestato in seguito alla bomba di Piazza Fontana e caduto dalla finestra del commissariato, fu fatto oggetto di una campagna di dura delegittimazione da parte di un gruppo di intellettuali di sinistra (fra cui Elio Petri, Nelo Risi e Dario Fo) e messo nel mirino da parte di attivisti di Lotta Continua, che lo uccisero vicino a casa la mattina del 17 maggio 1972. Del suo omicidio vennero accusati e condannati Leonardo Marino, Ovidio Bompressi, Giorgio Pietrostefani e Adriano Sofri.”
Gemma Calabresi allora aveva venticinque anni, era già madre di due figli e in attesa di un terzo… “Quella tragedia – aggiunge l’associazione – la costringe ad intraprendere un difficile cammino che, pur partendo da un legittimo sentimento di vendetta, attraverso la decisione di educare i propri figli a non provare rancore verso i colpevoli, approda ad una vita di pace e di fede ed infine al perdono.”
Prosegue Vogheraè citando Laura Bornea, in Maremosso: “Il perdono è un cammino lungo, a volte. Specie se coloro che si debbono perdonare si sono resi responsabili di un fatto gravissimo, capace di tagliare la vita di chi resta in due parti distinte: un prima e un dopo. Il prima, nella vita di Gemma Calabresi, sono stati gli anni passati assieme al marito, il Commissario di PS Luigi Calabresi, in una Milano sconvolta dall’attentato di Piazza Fontana e da tutto ciò che a quella bomba infame fece seguito. Il dopo è stato il cammino intrapreso nella fede e nel perdono, per non avvelenarsi definitivamente la vita con l’odio verso coloro che si erano resi responsabili dell’assassinio del marito. Oggi, a cinquant’anni dai fatti, Gemma Calabresi è in pace con sé stessa e con il mondo, e il libro che ha scritto, “La crepa e la luce”, è il suo messaggio per dire a tutti che anche dopo un fatto terribile come quello che ha colpito lei e la sua famiglia, è possibile ricominciare a vivere e a nutrire fiducia nell’umanità.”
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