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SALICE TERME 27/05/2022: Terme. Presentato il progetto di rilancio. Può essere l’occasione della rinascita. Ma non senza la collaborazione degli imprenditori. Il nuovo Patron suona la sveglia al territorio oltrepadano

Maggio 27
19:55 2022

SALICE TERMELe Terme di Salice come noto hanno un nuovo proprietario, che ha acquisito l’insieme delle strutture che le compongono in un’asta pubblica tenutasi nel luglio del 2021. Da quella data, del destino dell’impianto non si è saputo più nulla. Questo fino a ieri sera, quando all’hotel Clementi è andato in scena un incontro pubblico organizzato dall’amministrazione guidata dal sindaco Fabio Riva con la nuova proprietà.

Scopo dell’incontro, far conoscere al tessuto civile ed economico del comune oltrepadano e del circondario, il pensiero, gli intendimenti, i progetti, i programmi del nuovo patron in merito al futuro delle Terme: un’entità dal lontano passato glorioso e uno più recente assai meno felice che nell’immaginario collettivo è percepito come la chiave di volta per rilanciate non solo la località termale ma l’intero territorio su cui insiste.

Quella di ieri però, è bene dirlo subito, non è stata la semplice illustrazione degli intendimenti della proprietà come tutti si aspettavano. Ma è stato un bagno di realtà, in cui le speranze di rilancio (effettive), si sono mischiate alle condizioni (dure) affinchè ciò avvenga.

A mettere in chiaro le cose è stato il sindaco sin dalla presentazione dell’ospite: l’ingegner Massimo Caputi, nuovo proprietario delle Terme di Salice, patron delle terme di Saturnia e Chianciano, nonchè presidente di Terme Italia e di Federterme.

Tutti noi – ha detto Riva – da tempo aspettavamo questo momento. Aspettavamo il momento di incontrare l’ingegner Caputi per conoscere i progetti di ristrutturazione delle Terme. Aspettavamo il momento del rilancio di Salice e dell’intero territorio. Rilancio – ha sottolineato Riva – che però potrà venire esclusivamente se il territorio risponderà. Mi rivolgo quindi agli imprenditori – ha proseguito il sindaco – affinchè credano veramente nel rilancio di questa località e credano in un rilancio al fianco delle Terme di Salice: perché, così come gli imprenditori non hanno potuto fare molto senza le Terme, così le Terme di Salice da sole non potranno fare molto senza gli imprenditori. O capiamo che è ora di remare tutti nella stessa direzione – ha concluso Riva – oppure non aspettiamoci dei grandi risultati.”

‘Condizione’ ribadita subito dopo dal presidente della Provincia nel suo saluto iniziale all’ospite.

Questa per noi è una grandissima opportunità – ha detto Giovanni Palli ricordando quanto fatto da Piazza Italia per il turismo, a partire dalla creazione di una Cabina di Regia -: perché le Terme di Salice per il territorio dell’Oltrepo Pavese rappresentano un volano enorme.”

La loro chiusura per tutti questi anni – ha aggiunto Palli – ha significato un colpo per tutto l’indotto. Ora per rilanciarle occorre assolutamente che ci sia una unità di intenti.”

Caputi per parte sua è stato schietto, diretto, come ogni buon imprenditore dovrebbe sempre essere.

Sin dal principio ha dato speranze al futuro delle Terme e dell’Oltrepo (“E’ vero che nella mia vita ormai lunga di lavoro i miei progetti hanno mediamente avuto sempre successo…”), ma ha anche spento senza esitazione gli entusiasmi eccessivi: “Non mi sento né il mago Merlino né Gesù Cristo”; “Gli appalusi non fatemeli ora – ha detto ad una platea troppo calorosa – fatemeli fra due anni”.

Caputi ha così raccontato come ha conosciuto l’Oltrepo pavese, perché è venuto e perché è convinto che qui ci siano delle buone potenzialità.

È un territorio fantastico questo vostro – ha detto -. Alla prima asta i colleghi mi dissero non andiamo perché l’Oltrepo pavese è una zona sfigata dell’Italia. Alla seconda asta ho preso la mia Toyota, ho passato un giorno e mezzo qui da voi, e mi sono innamorato di questo territorio… conoscendo ormai tutte le terme e tutti i territori italiani, mi sono fatto l’idea che qui è come avere il frigorifero pieno di cibo e riuscire lo stesso a morire di fame.”

“Il vostro è un territorio che ha tutto” e proseguito Caputi facendo un esempio pratico di quello che potrebbe diventare l’Oltrepo. “Voi trent’anni avevate mai sentito parlare di Langhe?” Ha chiesto. “No, perché non esistevano. Eppure guardate oggi cosa sono le Langhe nel mondo. In 15 anni sono diventate una destination incredibile… tutto questo non avendo niente di più dell’Oltrepo pavese”.

Ma allora – si è chiesto ed ha chiesto l’imprenditore agli astanti mischiando il dolce all’amaro e cercando una motivazione ai fallimenti registrati fino ad ora -… Ma allora, che cos’è c’è qui in Oltrepo… è diversa la gente?”

Caputi nella sua illustrazione ha elencato i punti di forza delle Terme, che fanno sperare nel rilancio effettivo delle terme (dall’Unicità di avere due tipologie di acque a Salice Terme; all’Offerta Medico Sanitaria importante in tutta la provincia di Pavia e nell’Oltrepò, con punti di eccellenza a Salice Terme; all’Offerta Leisure a Salice di medio livello compreso Golf, Piscine e Parco Avventura; al Territorio che si sposa perfettamente con la filosofia del turismo enogastronomico: alla Ricchezza del contesto storico e archeologico… i borghi, i Castelli Medioevali; alla presenza di una comunità montana ben organizzata).

Così come ha spiegato il cronoprogramma che intende seguire, dando anche una data per l’apertura: Natale 2023 (si parte.. o meglio si continua l’attività di rilancio con: il 6 giugno 2022 con il rogito del parco termale di salice; il 30 giugno 2022 si coinvolgono gli stakeholders finanziari; il 30 luglio 2022 si procede allo sviluppo del masterplan definitivo terme e alla chiusura della convenzione con il comune; il 30 agosto 2022 c’è la partecipazione ai bandi turismo del pnrr anche per gli operatori: il 30 ottobre 2022 arriva la progettazione definitiva delle terme; il 31 dicembre 2022 c’è l’acquisizione dei finanziamenti pnrr; il 31 dicembre 2022 arriva l’acquisizione dei permessi; il 1° marzo 2023 iniziano i lavori; il 31 marzo 2023 si avvia la selezione delle risorse umane e corsi formazione; il 30 novembre 2023 c’è la fine dei lavori e Natale 2023 c’è l’apertura delle Terme”).

In merito agli interventi, l’intenzione del Patron è di realizzare all’interno delle Terme di Salice: delle piscine termali per la balneoterapia; un centro benessere; un centro medical-spa; un centro antiage; un centro de tox; un centro donna over 50 (“perchè le donne over 50 son quelle che comandano in famiglia e organizzano le ferie”) e degli ambulatori per servizi SSN.”

Dopo il dolce… o meglio, insieme al dolce, nel menu di Massimo Caputi si è fattol avanti anche l’amaro.

Ed ecco infatti arrivare i punti di Debolezza delle Terme di Salice. “La mancanza di offerta Well Being /Leisure se si escludono le Terme di Rivanazzano legate ai servizi SSN – ha spiegato il patron -; la tendenza al mercato basso e target basso spendente; l’alta stagionalità nei mesi da giugno a settembre; il Territorio scarsamente pubblicizzato; la totale assenza del brand «Oltrepò»; la mancanza di un’offerta ricettiva a 4 stelle; i collegamenti non organizzati; la scarsa imprenditorialità in alcune aree; le carenze formative in alcune aree; l’assenza di una pianificazione coordinata; la Mancanza di Tour organizzati (“non conosco nessun tour operator importante che metta l’Oltrepo pavese nei suoi pacchetti” ha detto Caputi).”

Poi è arrivato il problema dei problemi.

Spero che stasera ci siano tutti gli imprenditori del settore ricettivo e non solo, qui in sala – ha detto Caputi -. Il nostro target è quello di portare a Salice 100.000 persone l’anno… non le 20.000 che venivano con le terme dell’Inps e dell’Inail dello Stato.” “Però voi dovete spiegarmi una cosa – ha aggiunto subito dopo -: dove le metto a dormire queste persone? Se qualcuno me lo spiega…?”

Se mi arrivano 5 autobus con 50 persone ciascuno – ha rimarcato il concetto Caputi, andando ancora di più sul concerto – dove li metto a dormire? È chiaro che alle condizioni di oggi (mostrando una tabella con gli alberghi della zona e i relativi posti letto ndr) non siamo in grado di reggere.”

Quale la soluzione?

È fondamentale che sviluppiamo di più la ricettività, a partire da quella diffusa”, ha spiegato l’imprenditore, riferendosi in particolare agli “agriturismi”.

Noi abbiamo salvato il progetto di Saturnia con 120.000 persone perché avevamo 180 agriturismi nel comune e 350 nei comuni vicini – ha aggiunto infatti -. E se noi non sviluppiamo la ricettività la gente non può venire a soggiornare. E se non lo facciamo ritorniamo al famoso turismo Day Use (il turismo povero del mordi e fuggi che non porta nessuno sviluppo ndr).

Per questa via, il nuovo proprietario delle Terme oltrepadane ha parlato del suo progetto di creare a Milano un grande parco termale con il quale fare “network” con Salice Terme, “facendo muovere la gente verso dove ha bisogno di andare”.

Per questa via, Caputi ha parlato di Royalties da garantire agli albergatori che procurano clienti alle Terme.

Per questa via, Caputi ha parlato del Boom di crescita del settore termale del 10% annuo; e della necessità/possibilità di “sfruttare il mercato (ricco ndr) offerto dal mondo assicurativo: “il mercato della riabilitazione degli assicurati che possono essere indirizzati verso le Terme di Salice.”

Ed è ancora per questa via che Caputi ha suggerito agli imprenditori le date dal 15 al 30 luglio, periodo in cui esce il “bando dell’articolo 3 del PNRR sull’imprese turistiche: un bando che dà sovvenzioni a fondo perduto per questa zona pari al 20%, più un’80% di mutuo agevolato, di cui parte dato dalla CDP”.

Per questa via il patron del Terme ha anche suggerito agli imprenditori di rivolgersi a Banca Intesa (presente alla serata con un suo alto dirigente, in platea anche l’onorevole Elena Lucchini e alcuni amministratori di altri comuni) che l’anno scorso ha creato una struttura specifica dedicata proprio allo sviluppo del turismo nell’Oltrepo pavese.

Alla fine della serata la domanda che più insistentemente circolava fra gli intervenuti (un po’ meno entusiasti rispetto all’inizio) era: “Ma chi è che è disposto a fare investimenti così grandi, in così poco tempo in questo momento storico?”

L’unica risposta, per il patron delle Terme (che ha spiegato di non avere intenzione lui di investire direttamente ‘anche’ nel settore alberghiero) è: “gli imprenditori”, “le forze economiche del territorio stesso.”

Anche per questo nei prossimi giorni Massimo Caputi organizzerà degli incontri con gli imprenditori oltrepadani, per spiegare loro cosa vuol dire “lavorare insieme” e per capire se c’è la possibilità di creare in zona la capacità ricettiva capace di assorbire l’arrivo di quei famosi “5 autobus da 50 turisti” termali destinati alle nuove Terme di Salice.

Matteo Negri 

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