PAVIA 12/04/2022: Indagini della Procura su fatture false, riciclaggio ed autoriciclaggio nel settore del trasporto di prodotti farmaceutici. Sequestri per oltre 1,4 milioni di euro
PAVIA – La Guardia di Finanza di Pavia, al termine di un’articolata attività di polizia economico-finanziaria, ha scoperto e posto fine ad un meccanismo fraudolento volto alla sistematica evasione fiscale ed al riciclaggio ed autoriciclaggio di proventi illeciti attuato da tre società operanti nel settore del trasporto di medicinali e indumenti antinfortunistica.
Quattro presunti responsabili sono stati denuncianti alla competente Procura della Repubblica pavese per aver commesso, a vario titolo, i reati di emissione ed utilizzo di fatture false, occultamento e distruzione di documentazione contabile, riciclaggio ed autoriciclaggio.
Le indagini hanno permesso di richiedere da parte della Procura della Repubblica di Pavia il sequestro preventivo di denaro contante, immobili ed autoveicoli nella disponibilità di tre società e di quattro indagati per un valore di oltre 1,4 milioni di euro.
Il GIP presso il Tribunale di Pavia ha quindi emesso il decreto di sequestro eseguito, su delega della Procura, dalla Guardia di Finanza di Pavia.
“Il Gruppo della Guardia di Finanza di Pavia, a seguito di autonoma attività info-investigativa – si legge ancora nel comunicato firmato dal procuratore della repubblica Fabio Napoleone -, ha dimostrato la strumentale creazione di una società c.d. “cartiera”, ovvero creata con il solo scopo di emettere fatture false, finalizzata a consentire un’ingente evasione fiscale da parte di altre due società.”
Attraverso l’esecuzione di due verifiche ed un controllo fiscale, attuate parallelamente alle indagini di polizia giudiziaria, i militari hanno analizzato i flussi finanziari delle persone fisiche e giuridiche coinvolte e ricostruito tutti i rapporti commerciali dalle stesse intrattenuti negli anni che vanno dal 2017 al 2020.
“La consueta trasversalità delle attività del Corpo – aggiunge la Procura – ha consentito quindi di dimostrare incontrovertibilmente come la società “cartiera” sia stata utilizzata, oltre che per agevolare l’evasione fiscale delle altre due imprese, come “mero collettore di provviste finanziarie” strumentale a far perdere le tracce del denaro frutto della frode fiscale. La completa ricostruzione dei flussi finanziari ha perciò consentito di individuare operazioni di riciclaggio ed autoriciclaggio per circa 2 milioni di euro.”
Ancora la Procura. “L’estensione delle attività nel settore del sommerso da lavoro ha permesso di rilevare altresì l’impiego da parte delle società di 79 lavoratori irregolari e di constatare un’evasione contributiva pari a circa 1,7 milioni di euro con il coinvolgimento, per il pagamento di imposte e sanzioni, di ulteriori n. 14 società obbligate in solido.”
“In ultimo, l’analisi dei dati scaturenti dalle indagini bancarie, ha consentito ai militari di comminare sanzioni per violazioni alle limitazioni all’uso del contante per 402 mila euro. Le attività eseguite dalla Guardia di Finanza hanno consentito dunque di ricostruire un giro d’affari
milionario che, attraverso l’indebito risparmio di imposta, permetteva alle società di ottenere un ingiusto vantaggio concorrenziale a discapito delle imprese oneste operanti sul territorio nazionale.”
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