SPESSA PO 23/02/2022: Animali in provincia. “Argine maestro messo in pericolo dalle tane delle nutrie”. Chiesto il contenimento della specie
SPESSA PO – Le nutrie stanno mettendo in pericolo l’Argine maestro del Po nel comune di Spessa. La denuncia arriva dell’Amministrazione comunale e delle Guardie ecologiche volontarie (Gev), che hanno effettuato un sopralluogo insieme alla polizia locale.
Dal sopralluogo sono emersi alcun profondi tunnel scavati dagli animali nel tratto tra la sede della Pro loco, Spessetta e Sostegno (le verifiche sono state fatte nella zona che raggiunge la lanca, dal ponte fino ad Arena Po).
L’allarme ha portato alla richiesta alla proprietà, l’Aipo, e al gestore dell’argine, il Consorzio Villoresi, di un intervento.
“L’unica soluzione è avviare un piano di contenimento di questi animali” ha detto il comandante delle Gev Maurizio Macchetta.
Da tempo la Regione ha dichiarato guerra alle nutrie per “i danni provocati all’agricoltura lombarda, creando al contempo un pericolo per la sicurezza”.
La Regione l’8 febbraio 2022 si è dotata anche di una nuova legge (“per il contenimento e l’eradicazione della nutria”), che definisce: le competenze degli enti territoriali; un percorso congiunto con le associazioni di categoria; un fondo annuale da 500 mila euro; e soprattutto nuove iniziative per contenere il problema.
“Con i 500 mila euro previsti dalla nuova legge regionale – ha spiegato l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi – avvieremo un bando per sperimentare aziende specializzate in ‘pest control’. Con una grande quantità di gabbie affiancheranno i volontari in questa attività, definendo obiettivi e zone d’azione. Negli Stati Uniti e in altri Paesi questi interventi hanno funzionato”.
I CONTENUTI DEL PROVVEDIMENTO REGIONALE
Spiega ancora la Regione. “Le modifiche di legge approvate oggi introducono maggiore flessibilità amministrativa e operativa per gli enti locali e gli operatori e garantiscono chiarezza dei ruoli. I Comuni saranno competenti nella gestione del sovrappopolamento e coopereranno, anche in forma associata, ai piani di eradicazione predisposti dalle Province.”
I Comuni potranno anche “stipulare convenzioni con associazioni venatorie, ambiti territoriali di caccia e comprensori alpini per il supporto dell’attività di controllo, attenendosi alle linee guida indicate dalla Regione. Le Province predisporranno i piani, organizzeranno la raccolta e lo smaltimento delle carcasse e istituiranno tavoli di coordinamento con i soggetti interessati.”
La Regione effettuerà inoltre “una programmazione sulla base della consistenza della specie ed emanerà linee guida per le attività dei comuni.”
CONTROLLO SENZA UCCISIONI?
Il problema ha giustamente attirato l’attenzione delle associazioni che si dedicano alla difesa degli animali, le quali, pur comprendendo la questione, suggeriscono soluzioni meno cruente (i metodi di contenimento vanno infatti dall’uso di armi comuni da sparo; all’uso di armi da lancio individuale; alla gassificazione controllata; al trappolaggio con successivo abbattimento dell’animale con narcotici, armi ad aria compressa o armi comuni da sparo; alla cattura e successiva sterilizzazione controllata). Per questo le associazioni hanno avanzato ricorsi al Tar a favore di scelte meno aggressive, ricorsi che in alcune Regioni sono stati accolti e in altre respinti.
(nella foto alcune nutrie che mangiano dalla mano di un umano)
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