VARZI 26/11/2021: Sanità. Rotary Club e SOV donano fondamentale strumentazione medica all’Ospedale
VARZI – Grazie all’Associazione Rotary Club Valle Staffora e alla Onlus S.O.V. (Sostenitori Ospedale Varzi), l’Unità Operativa Complessa di Medicina Interna dell’Ospedale S.S. Annunziata di Varzi ha potenziato la propria dotazione di apparecchiature mediche.
Le donazioni sono state ufficializzate con una conferenza stampa tenutasi venerdì 26 novembre 2021 presso la struttura varzese.
In particolare, sono stati donati due umidificatori con generatore di flusso integrato da parte del Rotary Club Valle Staffora e di S.O.V., L’Associazione Sostenitori Ospedale Varzi ha contribuito, inoltre, con un monitor paziente e altra strumentazione medica.
“Gli umidificatori sono dispositivi portatili (possono essere posizionati anche in ambulanza) e permettono l’erogazione di ossigenoterapia ad alti flussi, fornendo al malato una miscela di aria arricchita di ossigeno molto fisiologica, a temperatura corporea e correttamente umidificata, con un flusso molto elevato (fino a 60 litri al minuto) – spiega l’Asst -. Questa procedura ritarda ed in molti casi evita l’intubazione del paziente. La terapia ad alti flussi sostituisce inoltre nella gran parte dei casi il casco di CPAP, migliorando in modo molto significativo il comfort del paziente.”
Il dispositivo, un tempo presente solo nelle unità di rianimazione o nei reparti semi-intensivi, trova ora applicazione anche nel reparto di Medicina Interna e presso il Pronto Soccorso.
“È un apparecchio di fondamentale importanza per la gestione dell’insufficienza respiratoria acuta del paziente con polmonite da COVID – aggiunge l’Asst -, ma il suo utilizzo non si limita a questo, essendo di grande aiuto nella gestione dell’asma bronchiale e della BPCO riacutizzata. Si applica a pazienti che respirano in modo autonomo ma che richiedono ossigeno a velocità più elevata, pazienti con basso ossigeno ed elevata anidride carbonica nel sangue, ottenendo un miglioramento della ossigenazione del sangue e una riduzione della difficoltà respiratoria, del drammatico sintomo di fame d’aria. I componenti che vengono a contatto con il paziente sono tutti monouso, evitando in modo assoluto il rischio di contagio o infezione.”
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